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Afferma Polizzi: “Avrai notato che nel tentativo di spiegare da dove è venuta la vita di solito vengono usati termini molto vaghi, del tipo: ‘Nel corso di milioni di anni, le collisioni tra molecole hanno dato luogo in qualche modo alla vita’. Ma è per te una spiegazione soddisfacente?”. No caro Polizzi; non si tratta di una spiegazione insoddisfacente, ma solo di una spiegazione incompleta; l’idea di fondo (l’evoluzione) è infatti corretta, la spiegazione ‘esatta’ emerge invece gradualmente. Molto più insoddisfacente è invece la spiegazione avversa, il creazionismo, che non spiega proprio nulla; non a caso, infatti, le teorie creazioniste sono mutevoli; mentre un tempo si argomentava a favore della ‘fissità’ e contro l’evoluzione delle forme, oggi, con altrettanta sicumera, si argomenta a favore di una evoluzione ‘guidata’ delle forme, senza parlare più di ‘fissità’. Che credibilità può avere una teoria che ‘spiega’ indifferentemente una cosa ed il suo contrario?.
Afferma ancora Polizzi, riguardo l’origine della vita dalla materia: “Nel Medioevo una spiegazione del genere non avrebbe destato perplessità perché la gente credeva nella generazione spontanea, ovvero che la vita potesse sorgere spontaneamente dalla materia inanimata”. Il ricorso al senso comune, come egli fa, è però assolutamente da evitare. Per esempio, nel medioevo nessuno credeva che l’uomo potesse volare; oggi sappiamo invece che non è così. In ogni caso non ha senso confrontare le antiche idee sulla generazione spontanea con le odierne idee sulla origine materiale della vita. La generazione spontanea si riferiva alla nascita diretta dalla materia di esseri viventi belli e pronti (come le mosche o i vermi); l’evoluzionismo non ammette questa nascita, ma ritiene vi sia stata solo una lentissima evoluzione dal vivente al non vivente.




In risposta a quanto scrive ritengo sia utile che ascolti quanto ha da dire il Prof. Catalano:

www.youtube.com/watch?v=Ktx2uLfMAto
[Modificato da Roberto Carson 05/07/2009 18:51]



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it