00 06/07/2009 18:06
Risposta del Dott. Umberto Polizzi.

Ritengo necessario precisare per quanti mi onorano leggermi, che tutto quanto scrivo non ha carattere apologetico. Non ho pretesa di difendere, abbattere e discutere o elogiare alcuna religione, ma pretendo di voler riflettere e capire nei limiti della mia formazione etico-culturale di persona non ‘religiosa’ ma solo adoratrice per cui riesce a creare un “dialogo” costruttivo con il suo Dio!
Desidero iniziare un particolare discorso intorno a una mia modesta cognizione letteraria e scientifica che lascia il tempo che trova e non ha alcuna pretesa di assolutismo, ma ancora soggetta a sviluppi scientifici come l’illustrissimo Professore F. D’ALPA puntualizza nel Suo colto intervento.
Domanda: “C’è qualcuno che ascolta le mie preghiere?”
Le preghiere non possono avere risultati se non vengono udite. Quando io prego, ( intendo come adoratore di quel Dio Creatore…), evidentemente credo che qualcuno nell’invisibile reame spirituale m’ascolti. Ma le preghiere mentali non si propagano come le onde sonore. Molti credono che c’è qualcuno che può addirittura leggere i pensieri di chi prega. Chi può essere?
Per i ricercatori è in gran parte un mistero come abbiano origine i pensieri nei miliardi di neuroni che formano la corteccia cerebrale. Tuttavia è per me ragionevole credere che Colui che ha progettato il cervello, possa farlo.
Molti neuroni hanno una lunga “coda” detta assone. Le altre fibre che partono dal neurone sono minuscoli dendriti, che assomigliano alle ramificazioni di un albero. È grazie ad essi che un tipico neurone è dotato di migliaia di collegamenti con altri neuroni. I neuroni in realtà non si toccano mai fra loro. Sono separati da piccoli spazi, detti sinapsi, attraverso cui scorrono minuscole quantità di sostanze chimiche, il che rende ancora più complesso il sistema. Non riesco a concepire come il fatidico “CASO” assolutamente privo di un “Disegno Intelligente” possa aver assemblato tutto questo con estremo ordine e precisione dando inizio ad un sviluppo matematico ad ogni creatura vivente.
Secondo un esperto, “il numero delle possibili combinazioni di connessioni sinaptiche fra i neuroni” del cervello “è superiore al numero totale delle particelle atomiche che costituiscono l’Universo conosciuto” tutto quest’amplesso racchiuso in una esimia scatola cranica dove un illustre scienziato ebbe a dichiarare che il conteggio di questi occorrerebbero circa 12 milioni d’anni.
Le cellule cerebrali (dette neuroni) sono così piccole che per osservarle ci vuole un potente microscopio. Immaginate di tentare di contare non solo i neuroni, ma le ancor più minuscole connessioni tra neuroni (sinapsi), che nel caso di certi neuroni possono essere ben 250.000.
Il dott. Peter Huttenlocher, usando un potente microscopio elettronico, ha fatto un lavoro pionieristico contando le connessioni sinaptiche in campioni di tessuto cerebrale provenienti da autopsie di feti, bambini e persone anziane. Fatto sorprendente, tutti i campioni, grandi all’incirca quanto la capocchia di uno spillo, contenevano più o meno lo stesso numero di neuroni: circa 70.000.
Dopo ciò Huttenlocher si è messo a contare le connessioni sinaptiche in quei minuscoli campioni. I neuroni fetali avevano 124 milioni di connessioni; quelli di un neonato ne avevano 253 milioni; un bambino di otto mesi ne aveva 572 milioni. Huttenlocher ha scoperto che in seguito, con la crescita, nei bambini il numero gradualmente diminuiva. Perchè? Non mi aspetto che sia la Bibbia a spiegarmelo, ma un nuovo ‘Leonardo’ a portarmi nei meandri pindarici della ‘creazione’ ancor oggi sconosciuti.
Queste scoperte rivestono un certo interesse alla luce di quanto la Bibbia dice della risurrezione. (Giovanni 5:28, 29) Un adulto ha, in tutto il cervello, circa un milione di miliardi di sinapsi: un numero che si scrive con 1 seguito da 15 zeri che non solo appena alzatosi dal letto si deve organizzare fino a giungere l’armadio e scegliersi di che vestirsi fra tanti impicci che creano gli attacca-panni, ma programmarsi l’intera giornata in maniera metodica e costruttiva frutto della dote dell’intelligenza. Secondo un’enciclopedia, il numero totale delle stelle nell’universo sarebbe di 200 miliardi di miliardi, ovvero 2 seguito da 20 zeri. (The World Book Encyclopedia)
Anche se la corteccia cerebrale con tutti i suoi neuroni è probabilmente la parte meglio conosciuta del cervello, che dire delle parti che stanno sotto di essa? Il corpo calloso, per esempio, ha l’importantissima funzione di collegare i due emisferi cerebrali, sinistro e destro. Vicino ad esso ci sono il talamo (dal termine greco per “stanza interna”), attraverso il quale passano la maggior parte delle informazioni che arrivano al cervello, l’ipotalamo (dal termine greco per “sotto la stanza interna”), che è collegato al talamo e contribuisce a regolare la pressione del sangue e la temperatura corporea, nonché una piccola escrescenza detta ipofisi. Quest’ultima è la “ghiandola-capo” che, secernendo sostanze chimiche dette ormoni, controlla il sistema endocrino influendo sull’attività di tutte le altre ghiandole. Ci sono poi il ponte, che elabora informazioni sui movimenti compiuti, e il midollo allungato, che controlla respirazione, circolazione sanguigna, battito cardiaco e digestione. Tutte queste attività avvengono senza che nemmeno ce ne rendiamo conto! Se a noi uomini intelligenti e presuntuosi del sapere fosse dato una diretta resposabilità amministrativa di ogni nostra attività celebrale, saremmo morti prima di nascere. Ecco perchè io “CREDO”.



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