Un forum infatti non è il luogo ideale per discutere di un argomento così ampio e variegato. Bisognerebbe farlo di persona e lo stesso ci vorrebbero mesi o forse anni prima di riuscire ad arrivare a qualcosa.
Condivido.
A dire il vero non nascondo un po’ di invidia nei confronti tuoi, di Barnabino e di molti altri, che riuscite a ritagliare una considerevole parte del vostro tempo libero per poter postare sui vari forum.
Io quando inizio qualche discussione seria, me ne pento subito dopo a motivo del fatto che so già in partenza di non poter dedicarle il tempo che meriterebbe.
Se noti, infatti, il più delle volte mi limito a qualche “colpetto” qua e qualche altro là.
Inserisco questo mio ultimo commento, poi ti leggo e mi sgancio. Tanto sappiamo entrambi che difficilmente cambieremo idea; questo non perché i rispettivi argomenti siano carenti in qualcosa ma perché, in vero, la nostra “ricerca” l’abbiamo già fatta spendendo anni sui testi e raggiungendo conclusioni che ci hanno ragionevolmente convinto e formato.
Sono contento che sia stato tu per primo ad introdurre nella discussione i due piani dell'ontologia e dell'economia.
Certo, perché (come tutti i buoni giocatori di scacchi) avevo previsto la tua “mossa”.
A dire il vero è abbastanza consueto che affrontando con i TdG il concetto di subordinazione si finisca col discutere sulla differenza fra il piano ontologico e quello economico. Questo perché, il più delle volte, si dà per scontato che il TdG confonda i due piani.
Ma quando *io* parlo di subordinazione prenicena intendo quel tipo di subordinazione che alla luce del dogma risulterebbe eretico. La distinzione fra subordinazione economica e subordinazione ontologica è stata formulata (meglio forse il termine “focalizzata”) solo dopo il dogma per armonizzare alcune “anomalie”. Ed è indubbio che le armonizzi. Il dubbio casomai è sull’anacronismo insito in tale armonizzazione. Ma questa è un’altra questione che richiederebbe pagine e pagine di discussioni.
Prendiamo il caso di Giustino: pur non avendo pienamente chiara questa differenza tuttavia il suo subordinazionismo è del tutto relativo all'economia della Trinità
Non concordo. E, anche se certo non è rilevante, posso dire di essere in buona compagnia. David Runia, ad esempio, concorda nel vedere nella cristologia di Giustino la presenza di un “secondo Dio”. Come certo saprai, non è un caso se Giustino non identifica mai il Cristo con il termine di “ho theos”, riservandolo solo al Padre. E’ vero che per Giustino il logos esisteva dall’eternità in
mente dei, ma ciò non significa che gli attribuisse consistenza ontologica. Difatti, lo stesso Visonà, afferma che, in Giustino, il Figlio “sembra assumere sussistenza propria solo in quanto ‘emesso’ dal Padre in vista della creazione”.
Giustino sosteneva, inoltre, che il Cristo Logos andava onorato “al secondo posto dopo l’immutabile ed eterno Dio”.
E’ chiaro che in Giustino si va molto oltre la subordinazione economica. Se fosse solo questa, tu oggi, trinitario, dovresti poter fare tue le stesse identiche espressioni. Puoi tu dire che, alla luce del dogma niceno, che Cristo va “adorato/onorato al secondo posto” ?
Per quanto riguarda Trifone, poi, Giustino dice che il Cristo “è un Dio diverso dal Creatore”. Egli afferma che Gesù è un altro dio “rispetto a quello che ha fatto tutte le cose, un altro, intendo, per numero, non per distinzione di pensiero”.
Cristo e il Creatore Padre hanno lo stesso pensiero, dice Giustino, ma sono
due dei (non dice due persone ma due dei)
diversi per numero. Più chiaro di così, c’è solo il sole di mezzogiorno.
Il tipo di subordinazione che caratterizzo tutti i Padri preniceni, andava molto oltre alla semplice subordinazione economica. Essi assegnavano al Logos un “grado di divinità”
minore rispetto a quella che assegnavano al Padre.
E questo è assolutamente “eretico” se letto a posteriori secondo i termini niceani. Qui non si tratta di subordinazione economica ma ontologica, si tratta di un minor grado di divinità assegnata al Figlio!
Del resto, per tornare ad Origene, lo stesso McGrath concorda nell’affermare che “Origene ha impostato una tradizione che distingue fra la piena divinità del Padre, e una divinità di grado minore del Figlio”.
Tateo (giusto per fare un nome) riscontra lo stesso tipo di subordinazionismo anche in Ippolito, maestro (?) di Origene. Non è un caso se, mentre Ippolito accusava Callisto di sabellianesimo, Callisto accusava Ippolito di diteismo.
Potremmo continuare a lungo, ma il “succo” è che limitandoci ad una subordinazione di tipo economico non riusciremmo a cogliere la portata di certi insegnamenti sub apostolici e patristici. (come l’esempio di Origene rivolto a convincere i cristiani che il solo legittimo destinatario delle preghiere deve essere il Padre, e giustificando questa presa di posizione attraverso ragionamenti che tendono a distinguere i due déi nella sostanza).
L'altra osservazione che vorrei sottoporti riguarda l'ispirazione. Nessuno ha mai detto che i Padri della Chiesa siano ispirato dallo Spirito singolarmente … Gli scritti dei Padri devono essere considerati come un lungo "Concilio" nei quali ognuno riporta la sua idea e interpretazione, fino alla definizione e promulgazione finale.
Se imposti il tuo ragionamento su questa linea, allora mi trovi perfettamente d’accordo. I Padri non erano ispirati e poterono dire e insegnare delle benemerite sciocchezze fino a quando, a Nicea, con la guida sello “Spirito Santo” non si fece chiarezza delineando i termini della questione. Questo è un ragionamento che posso accettare, quand’anche senza condividerlo.
Ma capisci che è molto diverso dall’affermare che i Padri della Chiesa erano trinitari (ho sentito anche questo) o che tutto ciò che insegnavano sarebbe stato successivamente accolto nella formulazione del dogma.
Per il trinitario, essi contribuirono a quel dibattito che finì con lo sfociare a Nicea. Anche se molti studiosi sono convinti esattamente del contrario, cioè vedono
nell’arianesimo(!!) lo sviluppo naturale della cristologia prenicena. Ma anche qui, le cose da dire sarebbero molte.
Adesso vado a rispondere ad un altro thread e poi torno nell’oblìo per un po’ di tempo (ti leggo ovviamente).
Ciao
Spener
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Omnia adversus veritatem de ipsa veritate constructa sunt