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L'argomento è molto interessante e le questioni menzionate nel saggio vanno esaminate attentamente. Comunque, in attesa della risposta di qualcuno dei nostri utenti esperti creazionisti, cercherò di esporre quale sia il punto di vista dei Testimoni di Geova sui punti menzionati.



Per Agostino d’Ippona la creazione in sei giorni era una semplice allegoria; Dio ha creato il mondo in un singolo attimo, senza alcun rapporto con il tempo, come pensava la filosofia greca. La tempistica di Genesi non è comunque un problema per la Chiesa, fino all’emergere del confronto con le scienze naturali e dunque alle pubblicazioni di James Hutton (1726-1797) e Charles Lyell (1797-1875). Si scelse allora la via di una interpretazione concordista e dunque non letterale del termine ‘giorno’, che fu inteso come espressione allegorica di ‘una lunga era’. Se tuttavia la Scrittura è redatta sotto ispirazione divina, la sua autorità deve in qualche modo essere superiore ai risultati della lettura umana del cosiddetto ‘libro della natura’; il suo modello interpretativo deve essere più completo di quello scientifico.
La tempistica di Genesi, apparentemente così somigliante a quella desunta dalle scienze naturali può, in questo senso, essere considerata una prova della ‘ispirazione divina’ del testo? Evidentemente no; molte teogonie contengono riferimenti similari; e certo non c’è di che stupirsi della comune visione antropocentrica e comunque geocentrica, che corrisponde ad una percezione arcaica (infantile o istintiva) dell’universo.



Tratto dall'Enciclopedia Biblica "Perspicacia nello studio delle Scritture":

Durata dei giorni creativi. La Bibbia non precisa la durata di ciascuno dei periodi creativi. Comunque tutti e sei sono terminati, in quanto del sesto giorno (come di ciascuno dei cinque giorni precedenti) è detto: “E si faceva sera e si faceva mattina, un sesto giorno”. (Ge 1:31) Ma queste parole non compaiono a proposito del settimo giorno, in cui Dio si accinse a riposare, indicando che continuava. (Ge 2:1-3) Inoltre, più di 4.000 anni dopo l’inizio del settimo giorno o giorno di riposo di Dio, Paolo spiegò che esso era ancora in corso. In Ebrei 4:1-11, dopo aver citato le parole di Davide (Sl 95:7, 8, 11) e Genesi 2:2, diede questa esortazione: “Facciamo perciò tutto il possibile per entrare in quel riposo”. All’epoca dell’apostolo il settimo giorno durava da migliaia d’anni, e non era ancora terminato. Il Regno millenario di Gesù Cristo, che le Scritture identificano come “Signore del sabato” (Mt 12:8), fa evidentemente parte del grande sabato, il giorno di riposo di Dio. (Ri 20:1-6) Questo indicherebbe che dall’inizio alla fine del giorno di riposo di Dio trascorrono migliaia di anni. La settimana di giorni descritta in Genesi 1:3–2:3, che termina con un giorno di riposo o sabato, sembrerebbe corrispondere alla settimana in cui gli israeliti dividevano il tempo, osservando un sabato nel suo settimo giorno, in armonia con la volontà divina. (Eso 20:8-11) E poiché il settimo giorno è in corso da migliaia di anni, si può ragionevolmente concludere che ciascuno dei sei periodi o giorni creativi sia lungo come minimo migliaia di anni.
Che un giorno possa essere più lungo di 24 ore è indicato da Genesi 2:4, dove si parla di tutti i periodi creativi come di un unico “giorno”. Ciò è confermato anche dall’ispirata osservazione di Pietro che “un giorno è presso Geova come mille anni e mille anni come un giorno”. (2Pt 3:8) Considerare ciascun giorno creativo non come un giorno di 24 ore ma come un periodo molto più lungo, di migliaia di anni, concorda meglio con le testimonianze geologiche.



Tratto dal libro "Come ha avuto origine la vita? per evoluzione o per creazione?:

Quanto è lungo un “giorno” di Genesi?
4 Molti pensano che la parola “giorno” usata nel primo capitolo di Genesi si riferisca a un giorno di 24 ore. Ma in Genesi 1:5 vien detto che Dio stesso divise il giorno in un periodo di tempo più corto, chiamando “Giorno” il solo periodo di luce. In Genesi 2:4 si fa riferimento a tutti i periodi creativi come a un solo “giorno”: “Questa è la storia dei cieli e della terra nel tempo in cui furono creati, nel giorno [tutt’e sei i periodi creativi] che Geova Dio fece la terra e il cielo”.
5 Il termine ebraico yohm, tradotto “giorno”, può riferirsi a periodi di tempo diversi. Fra i possibili significati l’Old Testament Word Studies di William Wilson include i seguenti: “Giorno; termine generalmente usato in riferimento al tempo in generale, o a un lungo periodo di tempo; un intero periodo oggetto di studio . . . Giorno è anche usato per una particolare stagione o tempo in cui si verificano avvenimenti straordinari”.1 Quest’ultima definizione sembra adattarsi ai “giorni” creativi, perché furono senz’altro periodi in cui, come descritto, si verificarono avvenimenti straordinari. Può anche abbracciare periodi molto più lunghi di 24 ore.
6 Il primo capitolo di Genesi usa le espressioni “sera” e “mattina” con riferimento ai periodi creativi. Non indica questo che erano di 24 ore? Non necessariamente. In certe lingue spesso ci si riferisce all’arco di vita di una persona come al suo “giorno”. Si usano espressioni come “al giorno di mio padre” o “al giorno di Shakespeare”. Questo “giorno” o arco di vita può essere suddiviso in periodi più brevi. Anche nella nostra lingua sono infatti in uso espressioni metaforiche come “l’alba del secolo” o “il crepuscolo della vita”. Perciò l’uso dell’espressione ‘sera e mattina’ nel capitolo uno di Genesi non limita il significato della parola “giorno” a un letterale periodo di 24 ore.
7 “Giorno”, nella Bibbia, può includere estate e inverno, il passar delle stagioni. (Zaccaria 14:8) Il “giorno della mietitura” dura molti giorni. (Confronta Proverbi 25:13 e Genesi 30:14). Mille anni sono paragonati a un giorno. (Salmo 90:4; II Pietro 3:8, 10) Il “Giorno del Giudizio” abbraccia molti anni. (Matteo 10:15; 11:22-24) Sembrerebbe ragionevole che, in modo analogo, i “giorni” di Genesi possano aver abbracciato lunghi periodi di tempo, millenni.


[Modificato da Roberto Carson 01/07/2009 01:20]



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