Soltanto nel Vangelo di Giovanni (considerato dagli ebrei non attendibile) Gesù condanna i Farisei in modo veramente colossale dicendo "siete figli del diavolo".
Nei Sinottici Gesù non critica il Fariseismo, anzi, eglis tesso si comporta seguendo le usanze dei Farisei. Si mette il Tallit, porta le tzit-tzit, recita la berakah sul vino a Pasqua, legge Isaia nelle sinagoghe (questo poteva farlo solo un Maestro, non certo un eretico) e i Farisei lo chiamano Rabbi.
Gesù critica duramente soltanto una categoria dei Farisei, quella che dava troppa importanza alla forma e non allo spirito. La descrizione corrisponde ai seguaci di Shammai.
Per il resto Gesù riconosce l'autorità spirituale dei suoi colleghi con l'affermazione: "Gli scribi e i Farisei siedono sulla cattedra di Mosè.
Osservate dunque e fate tutte le cose che vi dicono di osservare; ma non fate come quelli che dicono e non fanno" (Matteo 23:2-3).
I Farisei sono quindi eredi di Moshè e bisogna seguire i loro precetti.
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