00 24/07/2009 15:37
Re:
pavel43, 23/07/2009 18.50:

Nel terzo secolo dell’impero sebbene la vita cristiana non possa manifestarsi apertamente nella vita pubblica non è per questo meno attiva, pervade la società a tutti i livelli, ne trasforma “dal basso” tradizioni e costumi, l’impero non può non prenderne atto, non può pensare di avere ancora i cittadini dei secoli precedenti. L’editto di Milano del 313 è un atto di riconoscimento ormai improrogabile. Si pone fine alle persecuzioni, la chiesa viene riconosciuta ufficialmente.
Adottando le strutture della stessa società civile la chiesa finisce con l’inserirsi nella vita dell’impero, lo sostiene e ne ottiene protezione. Con Costantino e i suoi successori la Chiesa diverrà a sua volta intollerante perseguitando i pagani e coloro che sostenevano le eresie. Identificata con l’impero la Chiesa sembrava destinata a morire con esso. Ma ecco uno di quei ricorsi storici tipici nella storia della Chiesa. Mentre l’impero si dissolve e i popoli barbari premono da ogni parte la chiesa comincia ad evangelizzare i conquistatori. Le sue strutture spesso sopperiscono a quelle imperiali ormai dissolte. Si apre poi la parentesi del monachesimo e delle abbazie attorno cui rinacque l’attività agricola e all’interno delle quali si salvarono opere letterarie e tramandarono le stesse Sacre Scritture. L’autorità crescente acquisita finirà in epoca feudale a riportale la Chiesa ad una lotta di potere in concorrenza con i nuovi re e principi del nuovo assetto politico dell’Europa……
E la storia continua…………..

La Chiesa non può sfuggire ai rischi della temporalità. Il problema dell’equilibrio tra un eccesso e una mancanza di inserimento nella storia è indubbiamente uno dei problemi più difficili che la chiesa deve risolvere.
Nonostante questi rischi come spiegare la perennità della chiesa?
In ogni epoca non teme di impegnarsi in un mondo che sempre minaccia di assimilarla e trascinarla nella sua rovina.
Il maggior paradosso della chiesa è quello della coesistenza in essa del peccato e della santità.
Gia Paolo ammoniva le comunità primitive per l’invidia, la cupidigia, l’impudicizia.
Non possiamo concepirla idealizzata separata dai credenti.

Gladio mi dirai: e tutto questo che centra con la mia analisi del quarto secolo?
Il senso sta nella mia prima risposta quando osservavo che non si racconta la storia per sostenere una tesi.
Quella per intenderci di una chiesa gradatamente corrotta, sempre più compromessa con il potere, oppressiva.
Bisogna superare un certo manicheismo storico e saper guardare gli eventi a 360°
Certi fatti che hai segnalato rimangono ma il quadro storico cambia.

Vale anche come risposta a Roberto




Quoto quasi tutto quello che tù dici....ma siamo su due piani leggermente diversi.......
Il mio intervento non vuole spiegare come la chiesa ha resistito ai secoli di come sia sopravvissuta è trasformata delle scelte che ha fatto.....il mio intervento pone l'accento di come ,sin dagl albori della cristianità,di quel tipo di cristianesimo il potere temporale del tempo fù determinante nella scelta di quale corrente dovesse prevalere.

Perchè non riconoscerlo onestamente?

A cascata quindi tutto il resto.......quando nel medio evo o nel feudalesimo o nel rinascimento,tanto per inquadrare i tempi si doveva scegliere un papa questo,come oggi,lo si faceva in base al propio peso politico come potenze continentali.

I cardinali i vescovi agivano come ministri spesso non del papa ma del loro sovrano in patria e una miscela di compromesso e velate minaccie decreteva su chì dovesse salire al soglio Pontificio.

In altri Paesi ,vedi la Spagna,il potere clericale era così forte da assumere un controll quasi diretto di quel paese tanto e vero che i regnati per definizione erano detti Rè CATTOLICI.

Questo matrimonio tra chiesa e politica ,fin dalla fine del primo secolo cominciò a produrre quella commistione tra fede e politica dove ognuno sorreggeva l'altro e a volte si scontravano apertamente.

Poi è chiaro che la Chiesa ha avuto dei meriti nel salvaguardare un fondamento di diritto dopo la dissoluzione dell'impero Romano,intorno agli anni 6/700 le ex provincie venivano identificate ai fini della fiscalità,della leva della tassazione con i territori che cadevano sotto la responsabilità delle diocesi.

Alla luce di questi fatti che si trascinano da secoli.........pensi che la chiesa ,in tutte le sue forme,correnti,scismi ecc ecc, ne abbia guadagnato in prestigio davanti a Dio o davanti agli uomini?

(sempre che tu sia credente).

Cordialmente.
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