00 30/07/2009 10:35
Cara Keres,


L'indicare un'azione iniziata nel passato non fornisce all'azione espressa uno status temporale di passato, ma indica solo che l'azione presente ha avuto inizio prima



Si, ma il problema posto da Walter a quanto ho capito non riguardava tanto il significato del presente in greco, ma se "è possibile la traduzione “ego eimi” nella forma al passato". Dunque il problema riguardava più che altro come è possibile rendere in italiano l'aspetto del verbo greco.

Ora, in merito a questo, io credo che rispetto al tuo secco "no, in nessun caso" iniziale si possano fare dei distinguo.


dal momento che il discorso di Gesù (e la suo espressione linguistica) è volto a richiamare, in chi lo ascoltava, Esodo 3,14: la grammatica viene quindi forzata per creare l'aggancio con una espressione linguistica evocativa per gli ascoltatori



Non sono un grecista, ma non mi pare che qui Gesù "forzi la grammatica" greca, la frase infatti è intellegibilissima (troviamo altrove costruzioni del genere) e non mi pare, se ci atteniamo al testo greco, che "ego eimi" crei alcun aggancio con Esodo 3,14 dato che in quel passo "eimi" ha solo la funzione di copula, dove la divinità è piuttosto designata da "ho on".

Insomma, a me pare che quella che la maggior parte di note ritengono una citazione, o quanto meno un'allusione, a Esodo 3,14 in realtà sia molto controvrsa da dimostrare, ed è francamente tale solo in virtù di una traduzione piuttosto approssimativa dell'ebraico di Esodo 3,14. Di fatto, sia che consideriamo il testo greco che quello ebraico, "ego eimi" ha poco a che fare con quel passo se non in funzione di copula nella dichiarazione "ego eimi ho on".

Shalom

[Modificato da barnabino 30/07/2009 10:37]
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