00 30/07/2009 19:06
Caro Pavel,

A parte che secondo la nostra Keres vendicatrice non sarebbe Paolo l'autore dell'inno, ma a parte quello, ti chiedo cosa ti fa pensare che il contesto di questo inno riveli una conoscenza della filosofia aristotelica e l'impiego dei relativi termini? Non mi pare che basti affermare che Paolo visitò Atene per sostenere che qui usi morphè in un'accezione specialistica, diversa da quella comune. Il Kittel stesso sostiene che morphe theou è completamente nella tradizione biblica, non in quella filosofica aristotelica e d'altronde non abbiamo nel NT usi di morphè che si colleghino in qualche modo ad Aristotele, ed immeginiamo la difficoltà a spiegare in quei termini la "morphè" di schiavo.

Ritengo molto improbabile che Paolo, o chi per lui, per spiegare la posizione di Cristo utilizzasse un termine così specialistico, appartenente ad una tradizione specifica e non conosciuta da tutti, invece di termini più generali, e per di più in un inno dove non traspare alcuna eco aristotelica! Sarebbe un pò come se trovando in una una ricetta il termine "quanto basta" pretendessimo che "quanto" sia un termine della fisica perché l'autore probabilmente era venuto a contatto con un trattato di mecanica quantistica.

Shalom

[Modificato da barnabino 30/07/2009 19:10]
--------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA