00 29/07/2009 20:41
Re:
Roberto Carson, 29/07/2009 20.31:

Tenendo conto che nel contesto di Esoso 3:14 il Figlio svolgeva un ruolo di portavoce del Padre, le parole "Ehyèh ’Ashèr ’Ehyèh" vanno comunque attribuite a Geova, sia come pronunciatore ufficiale, sia come appellativo o nome che da a se stesso.

Quindi a mio avviso non vi è alcun collegamento con "Egò eimi" che successivamente Gesù pronunciò durante la sua permanenza terrena.




Il punto è proprio questo, per la nostra teologia il fatto che il Figlio dica di sé stesso anche solo ipoteticamente una cosa del tipo "io sono Geova Dio Onnipotente, Creatore dei cieli e della terra" non fa ne freddo ne caldo.

Ma vado oltre! Nella nostra teologia qualunque cristiano fedele e dedicato potrebbe dire "io sono Geova"... ma ovviamente anche qualunque angelo! Persino qualunque uomo, anche un idolatra! Purché sia in missione per conto di Dio! Non so se mi sono spiegato.

Il dato teologico, che è nostro ovviamente, è accertato e fuori da ogni discussione, se poi per qualche ragione non lo si condivide o in qualche maniera non lo si comprende (e parlo dei fratelli in generale) a me la cosa tocca fino ad un certo punto, se si parla di Testimoni di Geova si deve parlare di Testimoni di Geova e non del loro "ologramma". [SM=g27989]
[Modificato da Roberto Carson 30/05/2011 14:29]