00 30/07/2009 00:54
Corretto quello che dici, ci sono altre espressioni simili nelle Scritture, tutte giocate sul ruolo di mediatore/rappresentante di certi esseri umani o spirituali.

Per esempio in Genesi 24:52 si dice "E avvenne che quando il servitore di Abraamo ebbe udito le loro parole, si prostrò subito a terra davanti a Geova", quando Abraamo si prostra davanti all'angelo rappresentante di Geova, o che parlava/agiva per conto di Geova, come Geova.

In Dt 19:17 si dice "i due uomini che hanno la disputa devono stare allora davanti a Geova, davanti ai sacerdoti e ai giudici che saranno in carica in quei giorni", qui andare "davanti a Geova" indicava portare la causa ai giudici e sacerdoti che rappresentavano Geova, possedevano la Legge di Geova, e dunque giudicavano come Geova.

Ancora in Esodo 22:9 "Riguardo a qualunque caso di trasgressione, circa toro, asino, pecora, veste, qualunque cosa perduta di cui egli dica: ‘È questa!’ la causa di tutt’e due deve venire al [vero] Dio. Colui che Dio dichiarerà malvagio dovrà dare un compenso doppio al suo prossimo" anche qui la causa deve venire al vero Dio, e dio lo dichiarerà malvagio ovvero tale caso era presentato agli anziani della città, che agivano da rappresentanti di Dio nell’emanare un giudizio su tali cose. Mediante indagine scoprivano come stavano le cose, quindi applicavano la legge. Anche qui il rappresentante è identificato come "vero Dio" poiché applicando la Legge agisce come se fosse Dio.

Shalom

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