00 03/08/2009 08:30
Re:
pavel43, 8/3/2009 8:20 AM:


Riporto volentieri un pezzo di prosa che, a mio gusto, sfiora davvero l'eccellenza e resta in tema schiettamente teologico. Peccato che l'autore "cattolico" sia stato un fornicatore incallito, dedito anche al furto ed ai peccati della carne, prima e dopo la sua conversione.


Suppongo tu sappia che stai parlando di un'opera universale, un capolavoro della lettura mondiale. Una confessione di una vita peccaminosa che si trasforma in una confessione della gloria di Dio.Un'analisi psicologica della sua esperienza sconvolgente per acutezza e modernità.
Agostino scrive le Confessioni dopo la conversione e dopo essere stato nominato vescovo, scegliendo uno stile di vita monastico,non mi risulta che abbia continuato ad essere un fornicatore incallito.



Concedimi la battutaccia ironica! [SM=g27986]
Infatti non ho scritto che continuo' ad essere, ma che era stato "incallito", visto che lo dice e lo ripete lui.
Quello che a mio avviso lo rende "cattolico" è una certa qual abitudine al perdono facile: a Milano, dopo la conversione, la madre gli cerca una giovane da sposare onorevolmente. Lui deve aspettare due anni (ne avrà avuti 10!) e non riuscendoci si trova una "compagnia" per allietare l'attesa.

Ad ogni modo, non volevo guastare con la polemica questa pagina immortale.

Simon