00 19/08/2009 00:04
Re:
Per brevità e vista l'ora tarda, considero solo questa parte:


NECESSITA’ LOGICA

Giovanni 1:1 Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.

La pluralità di Dio, lungi dall’essere un dogma che urta “contro la ragione” si presenta invece come una necessità logica della mente, che conferma quanto nella Bibbia è rivelato circa la natura di Dio.
Ma in che senso affermiamo che sia una necessità logica?



Sono molte affermazioni, tutte indimostrate e opinabili.
Versetto a parte "La pluralità di Dio" è un preconcetto trinitario. Il Dio dell'AT è "unico" (echad) non "plurimo" (manca anche la parola).
"una necessità logica della mente": non lo è stato per i millenni un cui Israele era "popolo di Dio", cosa vogliamo raccontare oggi?

"circa la natura di Dio": la Bibbia non parla affatto de "la natura di Dio". E' un argomento di cui si sono dilettati i filosofi greci.

"Ma in che senso affermiamo..." l'affermazione, indimostrata, veniva già fatta passare per certezza!


Considerando la natura stessa della persona. Una peculiarità della “persona” è che riesce a pensare; il “pensiero” è proprio della “persona”. Ma che cosa è il pensiero? Come è costituito esso?
C’è da dire prima di tutto che il “pensiero” non è unità – assoluta, ma è un esempio di unità-composta. Difatti, in qualsiasi forma di “pensiero”:

a) il soggetto pensante
b) l’oggetto pensato

Queste due componenti del “pensiero” sono inscindibili. Se manca uno dei suddetti elementi NON PUO’ esistere il “pensiero”.
Antonio Rosmini, Breve schizzo dei sistemi di filosofia moderna e del proprio sistema – Roma 1965 pg. 49.



La "la natura stessa della persona" è un argomento non biblico che ci viene propinato ora per passare un po' di tempo amabilmente.
Dalla "natura stessa della persona" si passa al "pensiero", che da essa è notoriamente distinto.


Io penso, ma io non sono l’oggetto del mio pensiero; tuttavia se manca l’oggetto del “pensiero”, io non sarei neanche in grado di pensare; l’oggetto del mio pensiero quindi mi sovrasta ed è sempre “presente” nel mio pensiero, pertanto posso affermare che vi è una “pluralità” nell’essenza del mio pensiero.

Ma, approfondendo il tema, vogliamo considerare un ulteriore aspetto, e cioè: IL PENSIERO, LA PAROLA, LA VOCE.
In una stessa persona possono essere presenti simultaneamente tre aspetti di un’unica realtà: “Pensiero, parola e voce”.
Non possiamo dire che sono tre parti diverse; sono un tutt’uno. Sono TRE ma allo stesso tempo sono UNO.



Per aumentare l'interesse della digressione ora si aggiungono anche "parola" e "voce": si noti che si era partiti dalla "persona".


Ora, riferendoci alla “Deità”, sappiamo che “il Figlio di Dio” è chiamato “LA PAROLA”. Alcuni sostengono che la Parola è stata creata, sebbene la Bibbia dichiari il contrario; difatti dice: “Nel principio la Parola esisteva” (Giovanni 1:1). Ma cos’è la “Parola”?



Ora si passa direttamente alla "Deità" dando per scontato che la divagazione amabile si applichi pari pari a questo secondo soggetto, totalmente diverso.
L'argomentazione è banale: di quale "principio" si parla in Gv. 1,1? Non è dato sapere o forse all'autore non interessa approfondirlo: cozzerebbe con gli interessi dell'argomentazione!

Abbiamo passato 10 minuti in allegria... [SM=g27986]

Simon