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Testimoni di Geova: Storia, Sociologia, Teologia

Famiglia

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    Justee
    Post: 41
    Sesso: Maschile
    00 21/09/2009 11:12
    Cosa ne pensate
    Chiese Battiste
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    Roberto Carson
    Post: 5.668
    Città: AGORDO
    Età: 47
    Sesso: Maschile
    00 21/09/2009 11:31
    Per una questione di praticità riporto il testo di seguito:

    Dichiarazione della Presidente
    dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia,
    Pastora Anna Maffei

    Cari fratelli e care sorelle,
    in questo momento e in questo Paese in cui si parla tanto di famiglia e contemporaneamente
    la si profana, pur nella sobrietà e nel riconoscimento dell’umiltà di ciò che siamo, vorrei dire che
    oggi è un giorno da ricordare e da segnare sul calendario storico delle nostre Chiese, perché ancora
    un piccolo passo verso la conoscenza, la comprensione reciproca e il servizio comune al mondo è
    stato compiuto fra i cristiani in Italia. È un piccolo passo, ma ha il carattere della concretezza e per
    questo avrà – ci auguriamo – non poche ricadute positive nella vita di tanti. Di questo diamo oggi
    lode a Dio.
    Questo documento si inserisce in un ampio cammino ecumenico creato dallo Spirito. Tale
    movimento nasce dalla natura ecumenica del peccato, compreso il peccato della Chiesa cristiana,
    che ci rende uniti nell’aver bisogno della grazia e del perdono di Dio, e dalla preghiera di Gesù che
    ci ha lasciato, come testamento prezioso e valido per ogni generazione, la sua preghiera perché i
    suoi discepoli siano uniti nel suo amore affinché il mondo creda.
    Ora noi sappiamo quanto questa vocazione all’unità della Chiesa cristiana sia stata
    disconosciuta e negata per secoli e quanto le divisioni prodotte dalla nostra incapacità di ascoltarci e
    dalla nostra supposta autosufficienza, e talvolta difesa dei privilegi, abbia provocato dolore e nuove
    divisioni. Questo è stato, ed è ancora a volte, drammaticamente vero quando le differenze
    confessionali fra Chiese cristiane vengono a frapporsi nel progetto di vita comune di due persone
    che intendono sposarsi. Ci si vuole sposare mettendo in comune la vita, le speranze e i progetti, ma
    ci si imbatte nella realtà di separazione delle proprie rispettive appartenenze ecclesiali. Quante volte
    le divisioni storiche fra le Chiese cristiane hanno ostacolato la comunione all’interno delle coppie e
    scoraggiato la loro fede? Quante volte le famiglie di appartenenza invece di incontrarsi si sono
    scontrate per questioni inerenti a pregiudizi reciproci fra protestanti e cattolici nel nostro Paese?
    Questo avveniva costantemente nel passato e purtroppo talvolta avviene anche oggi, in alcune
    realtà.
    Il movimento dello Spirito verso il dialogo e la comprensione fra le Chiese ci ha aperto la
    strada su molti fronti tenuti ermeticamente chiusi per secoli, al punto che oggi è possibile dialogare
    a livelli alti, come sta avvenendo in questi anni fra Chiesa cattolica e Alleanza mondiale battista. E
    si tratta già del secondo ciclo di conversazioni teologiche su punti da noi tutti ritenuti essenziali per
    la nostra testimonianza quali il battesimo, la natura della Chiesa, la missione. Tuttavia, è anche
    importante che non ci si limiti a elaborare documenti ufficiali di studio, ma che si tenti di dare
    concretezza pastorale ad alcune delle riflessioni elaborate.
    Oggi con questo documento, il primo nel mondo di questo genere, documento di cui anche
    l’Alleanza mondiale battista e la Federazione battista europea sono state informate, noi offriamo
    alle nostre rispettive comunità e ai nostri pastori una guida pratica perché la differenza
    confessionale che c’è e resta fra i futuri coniugi non sia vissuta come un ostacolo ma come un
    arricchimento. Le rispettive Chiese non dovrebbero porsi più come concorrenti ma come luoghi di
    ascolto e di incoraggiamento alla comunione, evidenziando tutto quello che unisce nello Spirito e
    nell’amore di Dio. Il taglio del documento sui matrimoni è pastorale, come è giusto che sia.
    Certo, come battisti avremmo desiderato che con questo documento si facessero
    coraggiosamente ancora altri passi avanti, come consentire la condivisione della Cena del Signore ai
    coniugi, così come essi condividono pane e vino e tanto altro nella vita concreta della nuova
    famiglia. Tuttavia ci rendiamo anche conto che non può essere questo il tavolo dove decisioni simili
    vengono prese. Questo è però a nostro avviso il luogo dove scelte come queste vengono auspicate,
    sognate, preparate. Ed è quello che facciamo.
    Concludo dunque con una preghiera al Signore:
    Dio nostro accogli questo documento come segno umile e imperfetto della nostra risposta
    alla tua preghiera per l’unità dei credenti, benedici tutti coloro che usufruiranno dei suoi contenuti.
    Fa che serva a seminare nel cuore di coloro che si preparano a costruire una nuova famiglia la
    convinzione profonda e condivisa che chi dimora nel tuo amore è chiamato alla libertà, alla
    responsabilità e alla gioia della figliolanza divina. E fai che comprendiamo che questo è dono tuo.
    Nel nome del Signore nostro Gesù Cristo ti ringraziamo. Amen



    Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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    Roberto Carson
    Post: 5.668
    Città: AGORDO
    Età: 47
    Sesso: Maschile
    00 21/09/2009 11:41

    Quante volte
    le divisioni storiche fra le Chiese cristiane hanno ostacolato la comunione all’interno delle coppie e
    scoraggiato la loro fede? Quante volte le famiglie di appartenenza invece di incontrarsi si sono
    scontrate per questioni inerenti a pregiudizi reciproci fra protestanti e cattolici nel nostro Paese?
    Questo avveniva costantemente nel passato e purtroppo talvolta avviene anche oggi, in alcune
    realtà.



    Purtroppo questa è una triste realtà molto comune anche oggi.
    La soluzione del problema è legata al rispetto e alla tolleranza reciproche, che dovrebbe regnare all'interno di ogni famiglia, indipendentemente dalle religione professate dai componenti.
    Anche perchè chi si definisce cristiano dovrebbe dimostrarlo prima di tutto con le azioni, non solo con l'apologia, quindi rispettando il coniuge e i parenti.
    Il problema va risolto nell'ambito delle singole famiglie, personalmente non credo che la questione possa essere risolta con un dialogo ecumenico fra i vertici di chi sta all'apice delle religioni, per quanto l'iniziativa in se stessa possa essere lodevole.



    Per contatti: roberto.carson@tiscali.it