00 12/10/2009 16:32

marco 10:27;Giovanni 11:24;matteo 19:28,29;giovanni 3:16;Giovanni 4:5,6,14;giovanni 5:24-29;Giovanni 6:48-51;luca 23:43;ebrai 3:1;2 pietro 3:13.



Marco 10:27 è l'epilogo di Gesù al rifiuto del giovane ricco di divenire suo seguace. Mi sfugge il riferimento alla speranza terrena.

Giovanni 11:24 parla della speranza dei giudei in una risurrezione prima che Gesù aprisse la strada alla nuova speranza. Dopo non vedo traccia della speranza terrena obnubilata da quella celeste.

Matteo 19:28 e 29 parla della speranza dei discepoli di Gesù di governare e di vita eterna. Anche quì la vita eterna è riferita a chi per amor suo lascia ciò che è temporaneo. La vita eterna è sia per gli uomini che per le creature spirituali che non rivestono l'immortalità.

Giovanni 3:16. Vita eterna per chi confida in lui: anche in questo passo la vita eterna è per coloro che confidano in lui. Non vedo distinzione di speranze. I suoi discepoli avevano questa prospettiva sebbene in proiezione celeste.

Giovanni 4:5, 6: Dialogo con la Samaritana. Non vedo dicotomia delle speranze.

Via dicendo le espressioni vita eterna sono rivolte al "pubblico" di Gesù i cui seguaci professeranno l'unica speranza di vita e chiamata per loro: quella celeste.
La costruzione dell'interpretazione delle parole di Gesù è acotestuale, ovvero si costruisce prendendo come induzione altre parti della Scrittura. La duplice speranza non è attestata chiaramente nel NT in quanto la speranza che Gesù predica è la stessa che professeranno i suoi seguaci: quella celeste.

Se sbaglio correggetemi...
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"Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. E invano il ragionamento, che non vi ha parte, cerca d'impugnarne la certezza" - B. Pascal