00 29/10/2009 21:36
Re: Re:
Roberto Carson, 29/10/2009 17.12:



Caro Oreste,
la questione non va generalizzata. Parlare con un fratello di una discordanza esegetica rispetto al punto di vista ufficiale, non è affatto motivo di disassociazione. Conosco diversi fratelli che lo hanno fatto, anche con me fra l'altro e non sono stati affatto disassociati.

Si può andare incontro a provvedimenti disciplinari (e non si tratta necessariamente di disassociazione) qualora tali discorsi iniziano ad essere iper critici nei confonti della classe dello Schiavo Fedele e Discreto, oppure quando si cerca di persuadere altri ad abbandonare il punto di vista ufficiale e abbracciare le proprie idee. Questi sono dei casi limite in cui potrebbe entrare in gioco l'apostasia. Ecco che a quel punto la congregazione cercherà di correre ai ripari, ma la disassociazione è l'ultima spiaggia, prima si farà di tutto per cercare di ristabilire il fratello.





Capisco. Se le cose stanno davvero così allora posso anche accettare il punto!
Ma comunque continuo a pensare che chi dirige l'organizzazione dovrebbe mostrare una maggiore tolleranza per chi dissente da certi punti!


[Modificato da (Oreste) 29/10/2009 21:37]



Continuiamo a donare.

http://www.youtube.com/watch?v=WmxT21uFRwM

http://www.youtube.com/watch?v=EqaSOpEF3mM