00 30/10/2009 11:24
Tratto dal libro in oggetto:


CONCLUSIONE

Durante la lettura del libro di Polidori, spesso mi sono chiesto: "Stramare ha veramente letto il libro?", "Polidori ha scritto personalmente questo libro?". Perché me lo sono chiesto? Mi sono posto queste e altre domande perché ad esempio, nella critica del passo di Giovanni 14:9 a pagina 62 del suo libro, Polidori fa proprio una pessima figura quando afferma che "La presenza di questo "anche" è stata discontinua nelle varie edizioni della TNM: assente nelle prime edizioni, presente in quelle di qualche anno fa, e attualmente, dopo che è stata fatta notare l'arbitraria aggiunta al testo greco, presente tra parentesi". Ho ampiamente dimostrato la falsità di queste affermazioni, che evidentemente non sono state affatto controllate né al momento della ricerca, né durante la rilettura, tantomeno prima di mandare in stampa il libro.
La stessa cosa avviene nella trattazione del passo di Colossesi 2:9 a pagina 64 dove Polidori dice: "Ciò che risulta più arduo capire è la traduzione geovista di ¬ con "qualità divina", cosa piuttosto anomala giacché sia nella interlineare della WTS, sia nella TNM americana si traduce correttamente con "deity" ("divinità")". Anche questa affermazione è risultata essere completamente falsa ad un primo e semplice controllo.
Questi sono solo due esempi che cito a memoria ma che lasciano allibito il lettore attento. Per questo dico: Stramare ha davvero letto il libro di Polidori? Stramare ha forse letto solo superficialmente il testo, senza accertarsi che quello che ha scritto Polidori fosse vero? Perché evidentemente se egli avesse letto attentamente il libro si sarebbe dovuto accorgere per forza di questi errori grossolani o della falsità del testo.
Che dire di Polidori? Ciò che ha scritto è frutto della sua ricerca o è un copia/incolla di ciò che si trova sul web? Lo dico perché è difficile scrivere con assoluta certezza ciò che lui scrive.
Il mio presentimento è supportato da ciò che egli ha scritto nella sua trattazione di Tito 2:13 dove cita un libro di Greg Stafford. Secondo me egli cita invece informazioni di seconda mano. Alla domanda che gli ho rivolto personalmente in un forum che dice: "hai letto per caso il libro di Greg Stafford dal titolo Jehovah's Witnesses Defended?" egli risponde con le seguenti parole:
"Mai sentito nominare Stafford, mai visto un suo articolo nei periodici che leggo abitualmente, né mai l'ho visto citato da nessuno. Non so chi sia, dove (e se) abbia studiato, né ho mai letto una virgola di costui, né ho in mente di farlo. Se lo "spessore" del suo lavoro sta nell'aver scritto un'apologia dei tdg, probabilmente abbiamo dei parametri di giudizio un tantino diversi". (In data 09/10/2007 alle ore 12.27 al seguente indirizzo web: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6811711&p=4) Preciso che la pagina web potrebbe non essere più online. A questo punto mi chiedo come possa aver citato nel suo libro il libro di Stafford, dal momento che egli afferma:

- Mai sentito nominare Stafford
- mai visto un suo articolo
- mai l'ho visto citato da nessuno
- Non so chi sia
- né ho mai letto una virgola di costui

Certo che Polidori ha veramente molta fantasia. Se non l'ha "mai sentito nominare", non ha "mai visto un suo articolo", "non sa chi sia" e "non ha mai letto una virgola di costui", come ha fatto a citarlo? Che fa, cita gli sconosciuti? Tira ad indovinare? È un veggente? Mi chiedo a questo punto se possiamo essere sicuri che Polidori stesso abbia scritto questo libro. Ho qualche dubbio al riguardo, come ho avuto seri dubbi su gran parte del suo libro.
Passando oltre dico che anziché scrivere un libro su "i Testimoni di Geova e la falsificazione della Bibbia" Polidori avrebbe potuto scrivere, con gli stessi identici argomenti un libro dal titolo "i cattolici e i protestanti e la falsificazione della Bibbia" visto che diverse versioni bibliche cattoliche e protestanti, come ho dimostrato, traducono esattamente come la TNM.
Non voglio deridere del tutto l'opera di Polidori, mi stupisco però dell'atteggiamento antiscientifico del suo libro. Egli evita accuratamente di leggere e citare in bibliografia opere in difesa della TNM che già da tempo confutano questi argomenti da lui citati. A mio avviso questo atteggiamento è una prova in più della povertà dei suoi argomenti.
È un vero peccato che egli dia spiegazioni di questo genere negli argomenti da lui trattati, perché dà davvero l'impressione, a mio avviso confermata da alcune sue affermazioni categoriche, di non essere affatto preparato sull'argomento. D'altronde, a mia conoscenza il Polidori non è un traduttore né tanto meno un biblista. Egli dice di essere "medico", "moderatore di un forum" e "appassionato studioso di codici". Non c'è che dire. Che garanzia di competenza!!!
Se fossi stato io moderatore di un forum, appassionato di codici e medico mi avrebbe detto "Medico, cura te stesso" (Luca 4:23; CEI) Sì, spesse volte Polidori e altri mi hanno detto che io non avrei potuto scrivere libri o che i miei scritti non avrebbero valore perché non vanto titoli accademici. Mi chiedo: qual è la differenza tra me e Polidori? I nostri lettori trarranno le loro conclusioni.
Mi piace terminare la mia opera con una citazione dal libro di Giobbe 13:4, 5, scrittura che si rivela molto appropriata e che dice: "Voi siete raffazzonatori di menzogne, siete tutti medici da nulla. 5 Magari taceste del tutto! sarebbe per voi un atto di sapienza!" (CEI) o come dice un'altra traduzione, pardon, falsificazione biblica: "D’altra parte, voi siete spacciatori di falsità; Siete tutti medici di nessun valore. 5 Se solo taceste del tutto, Affinché ciò mostrasse d’essere sapienza da parte vostra! (TNM)

________________________________________________