00 02/11/2009 19:06
3. ABRAMO COME RISPOSTA A BABELE

A. Importanza di Abramo

Finora abbiamo privilegiato ciò che Abramo non è e ciò che condivide con altri, ora occorre chiarire qual è il suo ruolo specifico. L’importanza di Abramo non è certo da sottovalutare, perché tutto il tempo che lo precede è descritto nella Bibbia in modo estremamente condensato, come se fosse un’introduzione alla storia di Abramo, che è la prima persona su cui la Bibbia si sofferma così ampiamente: di Noè, infatti, vengono descritti i fatti che lo riguardano (Arca, Diluvio), più che il suo personale percorso di fede. C’è poi da considerare che la Bibbia posteriore ad Abramo è in sostanza la storia della sua discendenza e del progressivo realizzarsi delle promesse a lui fatte. Insomma, la Storia si è andata sempre più concentrando su Abramo ed è significativo come la sua tomba ad Hebron (Israele) sia il luogo più largamente visitato dall’umanità, convergendo lì ebrei, cristiani e musulmani.
A fronte di una così rilevante importanza, il motivo della sua vocazione appare molto semplice: dopo una serie di scivoloni dell’umanità (Adamo, Diluvio, Torre di Babele), Dio attraverso Abramo mette in atto un organico piano di risalita a lungo termine. Ancora oggi la speranza di salvezza dell’umanità si può radicare solo nella discendenza di Abramo (cioè in Gesù). La centralità di Abramo per noi è perciò indiscutibile, perché attraverso di lui Dio realizza un piano dagli effetti permanenti; che però è iniziato solo ad un certo punto della Storia e si esaurirà alla fine di questo mondo, quando cioè si saranno realizzate le promesse a lui fatte.
Guardiamo comunque più da vicino la chiamata che Dio rivolge ad Abramo ed il contesto nel quale avviene.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it