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4. ABRAMO FUORI DAL MITO
A. Abramo e Abimelec.

L’incontro di Abramo con Abimelec (Genesi 20) è un po’ imbarazzante, ma ricco di indicazioni. Abramo non disse che Sara era sua moglie e così Abimelec, re di Gherar, la mandò a prendere. Dio avvisò Abimelec che stava per commettere adulterio, riconoscendo però che non aveva colpe. Abimelec accusò Abramo di comportamento scorretto («Tu hai fatto cose che non si debbono fare», 20:9), ma anche se Abimelec ebbe un comportamento superiore ad Abramo sul piano morale, Abramo mantenne la sua qualifica di profeta (portavoce di Dio) e Abimelec, paradossalmente, sarebbe stato guarito proprio dalla preghiera di Abramo! (20:7,17).
Nel confronto con Melchisedec, abbiamo visto come Abramo non fosse la persona spiritualmente più elevata del suo tempo. In questo episodio si vede che a volte non lo era nemmeno sul piano morale. Non si dovrebbe perciò descrivere la vocazione di Abramo come una luce che si accende nelle tenebre, perché Abramo appare come un ciclista che comincia la corsa in seconda fila, anche se poi emergerà fino a fare il vuoto intorno a sé. Invece pure su Abramo si cade nella retroproiezione, dando cioè valore retroattivo a ciò che invece si realizzerà dopo e che è frutto di un percorso nel quale l’inizio non è uguale alla fine.



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