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IL GIUDIZIO DI DIO INIZIA NELLA SUA CASA

C. T. RUSSELL ERA MORTO. Ma l’opera alla quale aveva dato così tanto tempo non era ancora stata completata. In quel momento noi non lo realizzammo completamente. Alcuni erano certi che con la sua morte sarebbe terminata l’opera di ‘mietitura’, sebbene egli ci avesse detto chiaramente che c’era ancora molto lavoro da fare. Gesù avvertì molte volte gli apostoli, che sarebbe stato ucciso a Gerusalemme; ma essi, quando egli morì, rimasero tutti perplessi. Noi sapevamo che Gesù Cristo è il Signore della mietitura, ma la nostra relazione con Russell ci aveva portato a credere che lo stesso Russell avesse qualche incarico speciale che non avrebbe potuto essere assegnato a nessun altro. Ecco, Russell era morto, ma l’opera era ancora lì dinanzi a noi e doveva essere completata. Dovevamo fare qualcosa, ma rimanemmo perplessi per un certo tempo.

Fu a nostro vantaggio che alla data delle elezioni, per eleggere il direttivo della Società, vi fossero ancora 2 mesi. Avemmo tempo per pensare, per preparare le nostre menti e fare le giuste considerazioni per le prossime elezioni. In quel momento nessuno voleva prendersi la possibilità della direttiva. Io non lo stavo certamente cercando, sentivo di essere solo un predicatore e la responsabilità esecutiva non era mai stata mio desiderio. Ci riunimmo e formammo un comitato composto da J. F. Rutherford, legale della Società, che non era ancora membro del direttivo; W. E. Van Amburgh, segretario-tesoriere; A. I. Ritchie, vice presidente; io dovevo servire quale aiuto o assistente di questo comitato esecutivo. Poi iniziammo ad operare, cercando di capire cosa si poteva fare per fare in modo che l’opera continuasse.

All’inizio cercammo solamente di tenere insieme la cosa, incoraggiando coloro che erano associati alla Società, affinché continuassero attivamente senza perdere il coraggio e la confidenza. La Torre di Guardia continuò ad apparire regolarmente con il materiale che Russell aveva terminato prima della sua morte.

Man mano che si avvicinava il giorno dell’elezione del direttivo, la tensione aumentava. I pochi ambiziosi della direzione generale tenevano piccoli comizi qui e là, facendo un po’ di propaganda, affinché fossero eletti i loro candidati. Ad ogni modo, Van Amburgh ed io ottenemmo il maggior numero di voti. Molti azionisti, sapendo della nostra lunga associazione con Russell, diedero a noi le loro preferenze affinché scegliessimo colui che ritenevamo fosse il più adatto per l’incarico.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it