00 12/11/2009 17:22
Re:
(SimonLeBon), 11/11/2009 23.25:

Mi pare che nella rivista di studio settimana scorsa si sia fatto un significativo cenno su questa differenza: la condotta errata porta alla disassociazione, la perseveranza in questa condotta anche dopo la disassociazione porta alla perdita della prospettiva di entrare in paradiso.

Non vi sembra significativo?

Simon




Diciamo che l'equivalenza disassociato = dannato non è mai esistita, e ci sono varie considerazioni pratiche che ci inducono a crederlo, prima tra tutte il fatto che un RIassociato è tale solo a seguito di una decisione dei nominati, ma questa decisione è a sua volta preceduta dai passi per il pentimento, quindi dal punto di vista spirituale è possibile essere in una condizione approvata davanti a Dio benché non ufficializzata dalla congregazione, sempre che questo significhi qualcosa ... poi c'è anche chi crede che il nulla osta della congregazione significhi qualcosa, ma non è il mio caso, anche perché è insegnamento esplicitamente espresso che sia possibile vivere nella condizione formale di cristiano battezzato ed incorrere comunque nel disfavore divino durante il finale giorno del giudizio, quindi il "nulla osta" della congregazione è sostanzialmente irrilevante.
[Modificato da amedeo.modigliani 12/11/2009 17:29]