00 04/12/2009 00:49
Riporto la risposta comunicatami tramite e-mail:


La spiegazione che ha postato Oreste mi pare tirata davvero per i capelli (e tra l'altro non è un'analisi ma una critica dove si parla di pregiudizio teologico...) e l'autore dimostra una fenomenale (o voluta?) ignoranza sulla differente utilità e destinazione d'uso tra una traduzione interlineare e una traduzione letterale... mah!



nessuna ignoranza ma una semplicissima constatazione che quando il testo base in greco e la sua più ovvia traduzione cozza con la propria teologia, si cerca di sfuggire in tutti i modi, lo dimostra il fatto che la stragrande maggioranza delle traduzioni esistenti non ha avuto problemi nel tradurre en con il suo significato principale.


tipico esempio di prova che non prova nulla: se ragiono così devo pensare che il giudice Eud, che viene chiamato "salvatore" in Giudici 3:15, sia coeguale a Cristo e a Geova, cui pure viene attribuito tale titolo.



Certo infatti stiamo parlando di titoli comuni vero?
Ma chi è mai stato solo lontanamente paragonato alla vita eterna?
Solo Dio può esserlo, ed infatti sia il padre che il figlio hanno lo stesso titolo, nessun'altro! tantomeno un giudice, l'esempio non calza e porta lontano dalla semplice conclusione che se il figlio è la vita eterna e soprattutto è "l'autore della vita" come è scritto in atti, non può essere altri che Dio.
Nessun uomo o creatura può essere "la vita manifestata".


Qui, doppio errore. Il primo consiste nel pensare che outos non si possa riferire al Padre se c'è en. Una tesi del genere non concorda con la costruzione della frase di, ad es., Riv. 20:1. Il secondo è che nell'originale non si deve ovviamente "risalire" ad un versetto o due precedenti: i versetti semplicemente non ci sono!



Non hai capito nulla: se Cristo è il vero e lo è se traducessimo en con "nel" come fanno tutti, allora è anche "il vero Dio e la vita eterna" a meno che non fai i kilometri indietro per trovare un soggetto diverso.
In riv 20:1 outou (in questo caso è sott'inteso e neanche viene menzionato nelle traduzioni e se lo si vuole comunque tradurre si può rendere con "sua propria" riferendosi alla sua mano appunto) il soggetto inoltre è sempre uno in tutto il verso, ovvero l'angelo dell'abisso, non capisco proprio cosa c'entra con quanto stiamo discutendo non essendoci neanche "en" la particella che stiamo esaminando.
Poi non fare lo spiritoso perchè so bene che i versetti all'epoca non c'erano, ma oggi si, e sono d'aiuto per capire dove leggere.


Bisognerebbe provare che il pregiudizio teologico consiste nel non accettare un'interpretazione trinitaria, cosa che non può fare per motivi di mero ordine storico: non posso tradurre "prima guerra mondiale" in un libro del 1925... e altrettanto non posso mettere in bocca a Giovanni, Ebreo contemporaneo di Gesù, una dottrina che la storia prova essere nata in tempi di molto posteriori.



Ma cosa c'entra la trinità?
Chi ha parlato di trinità?
Qui si discute della deità del figlio, il suo essere Dio come lo è suo padre, non vedere la trinità dappertutto!
Giovanni è stato chiaro sia nei vangeli che nelle sue lettere Cristo è il vero Dio e la vita eterna egli era il Signore e il Dio di Tommaso, egli in principio gia era e senza di lui nulla di ciò che è fatto è venuto ad esistere, egli è Dio proprio come suo padre, bisogna fare i salti mortali o tradurre nei limiti del possibile per non vedere queste semplici verità.


Se Dio dopo Vero è un'aggiunta, il problema non si pone e il nostro amico si dà la zappa sui piedi da solo e conferma che la lezione è posteriore.... pregiudizio teologico?



Figurati se mi interessa cosa ha aggiunto l'alessandrino (per altro neanche molto affidabile, siete voi che vi appoggiate ad esso ad esempio in giovanni 14:14 contro ogni evidenza filologica dimostrata da tutti i manoscriti più importanti che esistono), anche senza "Dio" il problema non esiste come spiegato sopra.


Mi venga spiegato perchè la nuova Cei o la "tradizione" del codice alessandrino (peggio, della Vulgata) dovrebbero essere normative!



Era solo un esempio.


Già commentato. Un errore così banale può invalidare tutto il copia incolla fatto dall'amico...



Ti piacerebbe è?
Non invalida proprio nulla, era meglio che non la facevate proprio una traduzione interlineare, dal momento che ci agevolate le cose all'inverosimile, del resto non abbiamo bisogno di interpretare nulla, la traduzione più semplice e immediata gia è sufficiente per capire dove sta la verità.

saluti








Continuiamo a donare.

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