00 04/12/2009 13:08
Caro Oreste,


quando il testo base in greco e la sua più ovvia traduzione cozza con la propria teologia, si cerca di sfuggire in tutti i modi, lo dimostra il fatto che la stragrande maggioranza delle traduzioni esistenti non ha avuto problemi nel tradurre en con il suo significato principale



Non capisco bene cosa intendi e permettimi di essere molto perplesso da quanto scrivi con questo tono polemico:

1. il testo base in greco e la sua più ovvia traduzione

Cosa ti fa pensare che la traduzione proposta da quel forumista sia quella più "ovvia"? E cosa vuol dire per te "più ovvia"? La maggior parte di studiosi ad esempio sono concordi nel dire che nella prima frase "Colui che è vero [alethinos]" si riferisca al Padre.

2. cozza con la propria teologia, si cerca di sfuggire in tutti i modi

Guarda che il fatto che Gesù sia chiamato "theos" non cozza certo con la nostra teologia, dove lo leggi? In più passi la TNM attribuisce questo titolo ad esseri umani o celesti diversi da Geova, senza alcuna preoccupazione dogmatica.

3. la stragrande maggioranza delle traduzioni esistenti non ha avuto problemi

Se rovesciano il discorso questo potrebbe dipende dal fatto che la maggior parte di comitati potrebbe essere influenzata dalla propria teologia. Perché no?


Non hai capito nulla: se Cristo è il vero e lo è se traducessimo en con "nel" come fanno tutti, allora è anche "il vero Dio e la vita eterna" a meno che non fai i kilometri indietro per trovare un soggetto diverso



A parte che nella sintassi greca può essere abbastanza normale fare "chilometri" per trovare il soggetto, che non è identificato dalla posizione come in italiano, ma ti chiedo: quale sarebbe il significato principale di "en" in questo contesto? L'en strumentale non è meno "principale" di altri significati, dipende sempre dal contesto. Inoltre, se guardi bene, la traduzione di "en" è del tutto ininfluente, è il contesto che ci aiuta a capire di chi si parli.

Il passo dice:

"Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo" - CEI

Come detto "il vero Dio" qui è chiaramente in Padre, che il Figlio ci ha fatto conoscere, su questo penso tu sia d'accordo. Ora, se è il Padre è normale che la frase successiva "noi siamo nel vero Dio" si riferisca al Padre e non Figlio, anche perché altrimenti si cadrebbe nel modalismo anche per i trinitari, e se noti la CEI stessa distingue le due persone: il vero Dio (che il Figlio ci ha conoscere) e il Figlio stesso.

Scusami, chi ha tirato fuori questa questione dell'"en" a me pare che non abbia capito cosa dice il testo.


Figurati se mi interessa cosa ha aggiunto l'alessandrino (per altro neanche molto affidabile, siete voi che vi appoggiate ad esso ad esempio in giovanni 14:14 contro ogni evidenza filologica dimostrata da tutti i manoscriti più importanti che esistono)



Non ho capito se vuoi discutere di grammatica o se vuoi solo fare polemica, non è vero che Giovanni 14,14 è tradotto "contro ogni evidenza filologica". Ti pregherei infatti di dire dove sarebbe questa evidenza filogica contro cui la TNM si scaglierebbe, e in che senso i manoscritti "più importanti" andrebbero contro la traduzione della TNM, come per altro di altre versioni.

Scusami, te lo dico molto chiettamente, ma la mia impressione che tu voglia solo fare polemica, salti di palo in frasca (perché il problema di Giovanni 14,14 è ben diverso da quello di I Giovanni 5,20) senza apparentemente discutere di nulla... mi devo aspettare che ora ci parlerai dell'articolo davanti a "dio" o di "altre" in Colossesi 1?

Shalom
[Modificato da barnabino 04/12/2009 13:23]
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