00 07/12/2009 20:15
Caro ADO,


A parte il fatto che fu proprio Giovanni stesso a distinguersi dagli altri apostoli nell'evidenziare la deità del figlio



Scusami ma non ci siamo. Tu accusi la TNM di tradurre in modo "teologico" ignorando la grammatica (cosa che debi ancora spiegare) e adesso mi dici che non dovremmo tradurre "un dio" perché ritieni che la teologia di Giovanni "evidenziava la deità del figlio"?

Possiamo anche discuterne nella sezione teologia, ma capisci bene che con questo ragionamento tu, e non la TNM, stai palesemente anteponendo la teologia alla grammatica. Cerchi cioè di addattare la grammatica alla presunta teologia di Giovanni.


Comunque sia non hai risposto: se Gesù è Dio ed è il vero, che male ci sarebbe a chiamarlo vero Dio?



Il "Vero Dio" è un titolo problematico, dato che Giovanni stesso identifica che "il solo" vero Dio con il Padre. Inoltre nulla nel contesto fa capire che Gesà sia detto "il vero", come ti ho spiegato autos è riferito a ho alethinos, distinguendo "il Figlio" da "il Vero" di cui Gesù è Figlio.


E' forse un falso Dio?



Ti ripeto, qui Giovanni non è interessato a contrapporre il Figlio (che nella lettera non chiama mai "theos") dal Padre, ma piuttosto contrappone il solo vero Dio agli idoli. Il Figlio non è né il Vero Dio né un falso Dio, qui è semplicemente identificato come colui che ha fatto conoscere Dio, il Vero. Appunto, ha fatto acquistare conoscenza del "solo vero Dio".


quello che contesto è il non voler proprio prendere in considerazione che possa essere applicato al figlio



Non mi pare che non lo si voglia "proprio predere in considerazione". Semplicemente alla luce di quanto viene detto in Giovanni 17,3 e in relazione al contesto (che permette l'attribuzione più ovvia al "solo vero dio") sembra improbabile che Giovanni, o un suo lettore, lo identificasse con il Figlio.

Se Giovanni voleva davvero applicarlo al Figlio avrebbe evitato di creare ambiguità proprio con Colui che egli stesso definisce "il solo vero Dio". Capisci cosa intendo?

E poi non sono io ma sei tu che hai esordito in modo apodittico scrivendo: "nessuna ignoranza ma una semplicissima constatazione che quando il testo base in greco e la sua più ovvia traduzione cozza con la propria teologia, si cerca di sfuggire in tutti i modi, lo dimostra il fatto che la stragrande maggioranza delle traduzioni esistenti non ha avuto problemi nel tradurre en con il suo significato principale".

Dunque mi pare che qui se ci sia qualcuno che non voglia prendere in considerazioni altre traduzione, dicendo che "cozzano con la più ovvia traduzione del testo base greco" sei tu e non io.

Shalom

[Modificato da barnabino 07/12/2009 20:19]
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