00 16/11/2009 22:38

L'altro aspetto, comunque, è decisivo. Con i suoi occhi, orecchie, e piedi, il corpo è un mezzo di comunicazione che mi apre verso gli altri. Come corpo, io sono in tal modo legato indissolubilmente a Cristo. Ecco perché è precisamente il corpo che risorge, anche se ovviamente trasfigurato e non più di "carne e sangue".



Quì, con il riferimento ad "occhi, orecchie, e piedi" si fa riferimento al corpo fisico. Sarà questo corpo a risorgere, ma non in carne e ossa, esso sarà trasfigurato, cioè subira una trasformazione in spirito. Però non capisco molto bene il senso di questa affermazione. Il corpo del defunto rimane nella bara, non si trasforma in spirito... quindi forse intende dire qulcos'altro?


Nessuna immagine è in grado di esprimere questa totale diversità, così Paolo non solo distingue fra seme e pianta, essere umano e animale, terrestre e celeste, ma fa inoltre riferimento alle infinite distinzioni fra piante, animali e corpi celesti. Ciò che alla fine riguarda la realtà di questa trasformazione è solo l'affermazione che non è più l"anima" quanto invece lo "Spirito" di Dio che crea, plasma e definisce il nuovo corpo (1Cor 15:35-44, 50f; Phil 3:21).



Quì viene detto, da quello che comprendo, che questa trasformazione non è l'anima dell'individuo, bensì un nuovo corpo spirituale che viene plasmato e creato dallo Spirito di Dio... Quindi non si tratterebbe più del corpo fisico, ma di un nuovo corpo spirituale! Ma mi sembra che sia in contraddizione con quanto detto sopra!!!


Per questo Paolo può dire che noi passeremo dal nostro corpo (terreno), non alla "nudità", ad un'anima liberata dalla sostanza materiale, quanto invece ad un nuovo "rivestimento" che per noi è ancora una abitazione "corporale".



Anche quì viene detto che non si tratta di un'anima che si distacca dal corpo, che rimane nuda dalla sostanza materiale, ma si passa ad un nuovo rivestimento ossia una nuova abitazione corporale! Quindi un corpo nuovo (?) ...


In 2Cor 12:2 Paolo considera la possibilità per una persona di lasciare il corpo mentre viene portato fino al "terzo cielo"; è irrilevante per lui se ciò accadde o meno in questo modo. In ogni caso, la vita della resurrezione è corporale, una vita in compagnia del Signore e di ognuno dei Cristiani instaurati prima della loro stessa morte, che trova il suo compimento in una incomparabile apertura verso il Signore (e verso quelli che sono resuscitati allo stesso modo?)."



La nuova vita sarà corporale insieme al Signore...


In ultima analisi, nella mia ignoranza e mia incompetenza esegetica, comprendo che l'autore in un primo momento dica che la resurrezione avverrà con il medesico corpo con cui si è vissuti, però trasformato in spirito. Successivamente dice che questo corpo spirituale viene creato e plasmato da Dio... Quindi non si tratterebbe in senso letterale dello stesso corpo!

Comunque, questo scritto mi sembra un pò contraddittorio o al di sopra di una mia possibile completa comprensione!



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it