00 16/11/2009 18:07
Re:
barnabino, 16/11/2009 16.48:

Caro Ortodox,

A me il DENT pare chiaro, per Paolo è proproio il corpo che sarà risorto, ma non è risuscitato lo stesso corpo che muore, infatti viene detto:

"This is why it is precisely the body that is raised, though admittedly such that it is transfigured and is no longer "flesh and blood."

La versione italiana precisamente: "...è proprio il corpo che viene risuscitato, nel senso che è trasformato e non è più carne e sangue" (il grassetto è mio).

Il DENT continua:

"What finally touches on the reality of this transformation is only the assertion that it is no longer the "soul" but rather the "Spirit" of God that creates, molds, and defines the new body (1 Cor 15:35-44, 50f.; Phil 3:21)"

Dunque c'è un "nuovo corpo" che è "creato, determinato" dallo spirito di Dio, non lo stesso corpo, ma un nuovo corpo. E continua:

"Thus Paul can say that we will move from our (earthly) body, not into "nakedness," into a soul liberated from material substance, but rather into new "clothing," which is still a bodily housing for us (2 Cor 5:1-3, 8)".

Dunque non si tratta del vecchio corpo ma di un "nuovo vestito", una nuova dimora corporea.

Su un altro forum un utente ha postato una posizione interessant: chi riveste l'immortalità non è il corpo in se stesso (che per Paolo muore) ma "la condizione umana mortale" che con la risurrezione celeste diviene immortale.

Shalom




Caro barnabino la tua interpretazione mi è già nota, invece di celiare potresti renderti utile riportando la citazione del DENT in italiano visto che da quel che ho capito ce l'hai a portata di mano. Se hai anche quella del Kittel meglio ancora. Ti prego però, nel caso, di trascrivere i passi per intero così come io li ho riportati.

Se invece non ti vuoi dare da fare, provvederò io stesso a fare la traduzione di ambedue i passi, così ne approfitto per rispolverare la resa del mio inglese.

Saluti
ortodox