00 16/11/2009 08:55
Risposta del Prof. Fernando De Angelis:

Caro Guastafeste, (16/11/09)
la polemica in campo libero mi attrae particolarmente ed è forse proprio il fatto di conoscermi che ti ha spinto a gettare qualche sasso nel mio stagno, ma gli argomenti che metti in campo sono troppo importanti per scherzarci sopra. Cercherò comunque anch’io di essere per te un “Guastafeste” (chi di Guastafeste ferisce...) e spero che così il confronto su questi temi diventi più interessante del solito.
Certo è che con la seconda questione (che riassumo come “Antico Testamento e Trinità”) lanci un siluro diretto al cuore del mio progetto: come si fa, infatti, a sostenere la continuità fra AT e NT se prima la Trinità non era sostanzialmente rivelata e poi diventa il cardine? La questione non è artificiosa, ma reale, e credo anch’io che il consueto approccio al problema debba essere rivisto. Quando però sono andato a buttar giù uno schema di risposta, mi sono accorto che sarebbero venute fuori diverse pagine, allora ho ritenuto più opportuno farne un articolo a parte nel quale richiamare la tua argomentazione che l’ha suscitato. Rinvio perciò questa parte di risposta di alcuni giorni.

Nel primo punto dici che l'antico Stato ebraico non era una teocrazia: un’affermazione inaccettabile per più di un motivo.
Prima di tutto fai il solito errore che chiamo della "gigantografia", cioè estrai un fotogramma a tua scelta dal film dell’AT e ne fai un quadro che oscura tutto il resto. In altre parole, non esiste UN antico Stato ebraico, perché al tempo di Mosè le cose non funzionavano come al tempo dei Giudici o dei vari tipi di re o dell’esilio babilonese.
Se poi diamo a “teocrazia” il suo significato etimologico di “governo di Dio”, allora bisogna dire che la teocrazia c’è sempre ed ovunque, dato che Dio non si è mai dimesso dall’essere il Creatore ed il Signore del cielo e della Terra. Se invece si accetta l’uso distorto che si fa della parola “teocrazia” (intesa comunemente come governo di una casta o di una persona che si arrogano l’esclusiva della rappresentanza di Dio), allora è vero che in Israele non c’era “teocrazia” perché, per esempio, i sacerdoti avevano una funzione rituale (cioè avevano il compito di fare determinati riti) e non mediatrice. I veri portatori della volontà di Dio erano i profeti, cioè una categoria non solo fuori da ogni controllo e previsione, ma anche priva di un qualsiasi potere formale.
Comunque, visto l’uso inaccettabile che si fa della parola “teocrazia”, personalmente l’ho quasi abolita dal mio vocabolario.
Grazie del tuo ruolo di Guastafeste e spero che continuerai a farlo. Fernando.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it