00 20/11/2009 15:41
Ho letto d’un fiato questo “pezzo” del dott. Polizzi. Lo definisco “pezzo” piuttosto che intervento perché sa più di riflessioni esistenziali in stile letterario che argomento di discussione.
Non per nulla ci sono molti richiami all’Ecclesiaste di cui uno esplicito se mai ci fossero stati dubbi. Ho letto con una certa angoscia, con l’impressione di scivolare lungo una parete ghiacciata cercando qualche appiglio finchè


Sa anche che lo scopo di tutto non è il ‘sapere’ a cui in molti, orgogliosi, tendono ai fini della gloria, ma ‘l’amore’. –



Ci siamo, penso, è il momento della svolta, ora si risale.

E’ solo una pia illusione, dalla discesa passiamo alla caduta libera sempre più vertiginosa.

Alla fine viene spontanea anche a me qualche riflessione. Chiedo scusa, sarò meno intellettuale e forse dirò banalità.
Si sa abbiamo bisogno di rasserenarci anche se fosse solo per un istante.
Mi sono messo a ripensare alle “bollicine di sapone”.
Mi sono rivisto quando le faccio per il mio nipotino che ridendo le rincorre, cerca di afferrarle e alla fine si ritrova solo le manine umide. Il gioco dura poco ma quel sorriso che gli vedo va oltre la fragilità della situazione e si fissa nel tempo , farà parte di lui e di me.
Quando è stanco di correre lo rimetto sul passeggino dove di lì a poco si addormenta.
Un nonno e un nipotino procedono fra persone che incrociando non lesinano un cenno di sorriso.
A volte la felicità è fatta di piccole cose.