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3.COLLEGAMENTI E SIMILITUDINI FRA PROTESTANTESIMO E MASSONERIA

Diciamo subito che parliamo qui della Massoneria moderna, cioè di quella che venne a costituirsi a Londra nel 1717, interessandoci brevemente solo del suo precursore più immediato, cioè del movimento dei Rosacroce. Afferma il Francovich 3 che esso fu fondato intorno al 1620 da alcuni intellettuali «appartenenti al mondo protestante e soprattutto calvinista» (p. 49). Questo movimento fu «rielaborato e confermato da un’opera del pastore protestante wurtemberghese Valentin Andreae» (p. 49). Non è a caso, quindi, che la Massoneria moderna si presenti subito come «ben radicata nella tradizione protestante, antigesuitica e di resistenza allo spirito della Controriforma» (p. 51).
La stessa Gran Loggia di Londra, loggia madre della Massoneria più conosciuta, derivò probabilmente dal distacco di protestanti radicali dalla Massoneria londinese del tempo, orientata verso la dinastia degli Stuart, cattolici. 4 Comunque, il fatto stesso di porre la Bibbia al centro all’inizio dei lavori e di praticare una effettiva tolleranza verso tutti i culti (oltre all’orientamento politico verso i re protestanti), ne fa escludere, per quei tempi, un orientamento cattolico, facendo intravedere una matrice protestante, o meglio ancora puritana. Tesi avvalorata dal fatto che la scientifica Royal Society «ebbe grande importanza […] per la nascita della Gran Loggia di Londra», 5 e la Royal Society venne fondata sotto prevalente influsso dei puritani 6 (cioè dei protestanti più antipapisti). Anche la persecuzione cattolica vedeva nella massoneria un’origine protestante. 7
Il fatto che la Massoneria moderna, pur se ha semi antichi, sia nata proprio dal grembo protestante nella puritana Inghilterra, spiega alcune somiglianze della stessa con le chiese protestanti, specialmente con quelle praticanti il battesimo dei credenti.
Ambedue rifiutano l’ascetismo e il monachesimo, sostenendo che la maturazione della persona necessita di una comunità nella quale ci si aiuti reciprocamente e deve manifestarsi in mezzo agli uomini, nella vita reale.
Ambedue non sono strutturate su un principio gerarchico, ma sostanzialmente democratico.
Ambedue considerano cruciale la libertà di pensiero e di associazione, desiderando cambiare la società soprattutto cambiando singoli individui. Mentre sono tolleranti verso l’esterno (nel senso che non desiderano imporre il proprio credo né le proprie pratiche) sono intolleranti all’interno (nel senso che accettano e conservano come membri solo persone che si uniformano a certe norme di comportamento e di pensiero). Questa somiglianza (e la seguente) è molto significativa, perché distacca nettamente ambedue dalle originarie concezioni delle chiese nazionali, confermando l’influsso puritano nella formazione della Massoneria.
Ambedue propugnano la separazione fra lo Stato e le chiese, rispettando le autorità costituite e partecipando alla vita politica come singoli, non come istituzione. Il Cattolicesimo, si sa, non gradisce separarsi dallo Stato e, nei Paesi cattolici, la Massoneria ha contratto il vizio di scendere sul suo stesso piano, impegnandosi come istituzione nella lotta politica, trascurando a volte un principio che però professa e che ha osservato scrupolosamente nei Paesi protestanti: contesto nel quale è nata e può esprimersi pienamente.
Ambedue cercano di ridurre al minimo la base dottrinale comune al gruppo, dando più spazio alla uniformità di condotta.
Ambedue desiderano inculcare nell’uomo più i doveri che i diritti.
La Massoneria trae dalla Bibbia (specie dall’Antico Testamento) molta della sua simbologia ed i suoi lavori cominciano aprendo la Bibbia all’inizio del Vangelo di Giovanni; ciò fa pensare alla centralità che la Bibbia (e il Vangelo di Giovanni in seno alla Bibbia) hanno nel Protestantesimo; se però si va oltre la superficie, come vedremo, questo aspetto è più motivo di contrasto che di similitudine.
È bene precisare che tali affinità del Protestantesimo con la Libera Muratoria riguardano più la cosiddetta «Massoneria azzurra» (che comprende i soli tre gradi di apprendista, compagno e maestro), piuttosto che quella degli «alti gradi» (fino al 33°). Infatti «dietro gli alti gradi possono trovare comodo alloggiamento i cultori della magia, dell’alchimia, dell’esoterismo e dell’occultismo», 8 mentre «i personaggi e molti simboli dei rituali azzurri sono tratti dal Vecchio Testamento». 9
Le similitudini, inoltre, si colgono più con la Massoneria anglosassone, fortemente impegnata in campo umanitario, 10 che con quella italiana, la quale «è stata forse la più distratta dalle ebbrezze anti-clericali e dagli impegni contingenti», 11 cioè da preoccupazioni politiche e, più in generale, di potere. Non è un caso che la Massoneria italiana non abbia avuto per lungo tempo il riconoscimento delle Massonerie anglo-americane e che il riaggancio con esse sia stato realizzato da un Gran Maestro di estrazione protestante, il valdese Giordano Gamberini. 12

3 C. Francovich, La Massoneria in Italia nel '700, in La Massoneria nella storia d'Italia, op. cit. Vedi anche E. Bonvicini, La Massoneria nella storia, in La Libera Muratoria, op. cit., p. 175.
4 E. Bonvicini, La Massoneria nella storia, op. cit., pp. 178-179. Vedi anche R. F. Esposito, I Papi e la Massoneria, in La Massoneria nella storia, op. cit., pp. 289-290.
5 E. Bonvicini, ibidem, p. 174.
6 C. Webster, La grande instaurazione, Feltrinelli, Milano, 1980, pp. 108-119 e 460.
7 R. F. Esposito, op. cit., p. 289.
8 B. Bisogneri, La Massoneria italiana dal 1717 al 1860, in La Libera Muratoria, op. cit., p. 29.
9 G. Capacordi, La Bibbia e i rituali, in Hiram, n. 6/1986, p. 186.
10 M. Moramarco, La Massoneria nei Paesi europei ed extraeuropei, in La Libera Muratoria, op. cit., p. 134.
11 M. Moramarco, La Rivista Massonica, in La Libera Muratoria, op. cit., p. 268.
12 Ibidem, p. 253.







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