00 11/01/2010 21:08

L'unico Dio generato, il solo ad avere la stessa natura del Padre, mentre era sulla terra come uomo, esisteva in cielo come Dio, accanto a Dio Padre, infatti si usa il presente: "che è nel seno del Padre" non si usa né il passato "che era" né il futuro "che sarà".



Ovvio è nel favore del Padre nel suo cuore.


Giovanni 1:18 "Dio nessuno l'ha visto mai. L'Unigenito Dio, che è nel seno del Padre, egli lo ha rivelato"
Giovanni 3:13 " Nessuno è salito al cielo se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo, che è in cielo."



Ma come si fa a ragionare..il Figlio dell’uomo identifica l’uomo carnale, che in quel momento era sulla terra ???

Infatti nelle altre bibbie è così riportato completamente diverso.

“Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il figlio dell’uomo che è disceso dal cielo”.
Qui Cristo fa una storia dell’intera sua vita di prima e di dopo quando sarebbe salito al cielo,ma in quel momento non lo era ancora salito.

Per altro che cosa saliva nel cielo?
il figlio dell’uomo, la sua personalità, i suoi pensieri, i suoi sentimenti, Figlio = persona, personalità…( O no?) la sua esperienza umana; “risuscitata come spirito vivificante” in quanto risuscita i morti. 1Corinti 15

Prima della risurrezione non aveva vita in se, ma era il Padre che risuscitava.
Infatti nel caso di Lazzaro disse; “veramente so che tu mi ascolti”.
Naturalmente Gesù aveva anche dei doni perché fu ripieno dello spirito santo al battesimo, ma non quello di risuscitare qualcuno, fino a quando era un vero uomo.


infine ricordiamo l'inno ai colossesi 2:9:

" 9 poiché è in lui che dimora corporalmente tutta la pienezza della deità, 10 e voi siete stati riempiti in lui, che è il capo di ogni principio e potenza.




A questi livelli ci rinuncio continuare..il soggetto non segue nessuna coerenza logica.

Comunque ormai che ci sono vorrei riportare il passo secondo le altre bibbie cattoliche.

“E in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza ( di chi?)della divinità",

(non la sua ma quella del Padre; perché è qualcosa che va ad abitare nel suo corpo immateriale, e non che è, ce una bella differenza)
"
e voi in lui avete parte alla sua pienezza”,

Cioè siamo partecipi alla pienezza della divinità del Padre dimorante nel Figlio, quindi in lui il figlio abbiamo parte della pienezza del Padre la divinità.

Chi sarebbe la divinità?
Un coso corporeo o la persona del Padre che per mezzo del Figlio noi diveniamo partecipi?

Non stiamo parlando di una cosa un corpo fine a se stesso come fosse l’aspetto più importante di tutto;( il che è ridicolo) ma di una persona pensante, di una mente divina, e a questa siamo stati partecipi mediante Cristo, e non che noi diveniamo corporalmente Dio, come insegnato dalla filosofia buddista.

D’altra parte Agostino prima di convertirsi, apparentemente; era seguace del manicheismo, che era una fusione di buddismo e cristianesimo e altro.

La parte che gli apostoli hanno avuto nella sua medesima pienezza è:

1)Il battesimo di morte insieme a Cristo come partecipi in questo. Colossesi 2

2) l’annullamento di tutti i peccati per partecipazione Colossesi 2

3) Partecipazione alla sua risurrezione al momento dell’ultima tromba. Colos.2

4) partecipazione alla Circoncisione di Cristo, non carnale ma di cuore . Colos. 2

5) Partecipazione a regnare come re come coeredi del re dei re di Israele.

Dunque la piena partecipazione di tutte queste cose in Cristo ci ha reso partecipi della divinità del Padre, che ci ha fatto nascere a nuova vita, in tutti i sensi corporei e incorporei mediante risurrezione; e spirituali;
Questa partecipazione spirituale con il Padre in Cristo è pienamente.
Non ce nulla che indichi un tema che tratti di partecipazione oggettiva., di qualcosa di sconosciuto; altra favola religiosa.


Dipende dal soggetto che usi, ho gia risposto che di solito nel NT quando si parla di Dio, ci si riferisce a Dio padre, se ti riferisci a noi invece, devi tenere presente che non adoriamo una sostanza sconosciuta, ma adoriamo le singole ipostasi che sono Dio, quindi possiamo riferirci al padre o al figlio o allo Spirito santo, ognuno di noi sa a chi si sta rivolgendo perchè ognuna delle tre persone che sono Dio hanno delle peculiarità e dei ruoli distinti anche se la loro volontà è all'unisono.



Tanto per giocare completo

Non si capisce che non importa nulla dire sono un solo Dio, sostenendo al tempo stesso che ciascuno è Dio.

Perché se distinti come persona, sono tre persone che hanno il ruolo e la potenza di un Dio, cioè che ciascuno ha rispetto all’altro le medesime caratteristiche, sono dunque inevitabilmente tre Dei come persona, a prescindere se essi attingono alla medesima sostanza, o forza impersonale; poichè per essere ciascuno Dio vi devono attingere nella stessa misura dell’altro, questo inevitabilmente creando dei soggetti che sono Dio assumendo il comando della medesima forza

E attenti a non usarla in conflitto; ciò significando che sono come volontà sono meccanicamente l’una l’eco dell’altro, in pratica la medesima personalità triplicata in nome del non senso.

Ora dal punto di vista cattolico noi dobbiamo negare che sono tre dei sotto un certo aspetto, per farne uscire uno solo.

Quindi Sotto quale aspetto non sono un altro Dio? Non come persona, perché ciascuno distinto è un Dio nella sua piena onnipotenza, altrimenti non lo sarebbe.

Allora dobbiamo riferirci alla loro forza, e dato che a questa forza possono attingere persone diverse e distinte ciò in se stessa ne fa una forza impersonale,( quale pienezza).
E cosa rilevante necessariamente triplicata anch’essa perché ciascuna persona sia pari dell’altra, perché nel momento che il comando ce lo ha una delle persone distinte, verrebbe a mancare sotto il controllo dell’altro, che in questo caso sarebbe meno di un Dio.

Riassumendo Tale forza impersonale come cosa non possiamo definirla un Dio, perché sarebbe qualcosa di incompleto e quindi imperfetta proprio perché impersonale.

Pertanto questa in se non è un Dio, o Dio; perché è intesa come la natura o forza vitale di tre persone, quindi solo a livello di completezza con la personalità, diventa Dio, che il vero aspetto della divinità nella sua totalità o pienezza; pertanto abbiamo sempre e comunque tre dei nell'aspetto veramente importante e divino.

Cioè Dire di un solo Dio di una sostanza sconosciuta fine a se stessa non ha nessun senso.

Non è prima l’idolo, ma la persona, che cambia l’idolo da oggetto a persona, solo in questo caso l’idolo diventa Dio, e in più per tre volte, perché come persona devono essere tre dei uguali, nulla importando che l’idolo è espressione della sostanza dei tre.

In pratica La figura più corretta per rendere l’idea e quella degli dei del buddismo multi braccia, multi testa,

l’oggetto è uno ma multifunzione cioè per esigenze funzionali l’oggetto è inevitabilmente trino quanto le persone e quindi uno solo come coesistenza sociale di tre o più persone, in questo caso tre dei,

Del quale ricordo che per esserlo devono avere una funzione a se stante, poco importando che siano visti nello stesso spazio per dire banalmente erratamente che sono un solo soggetto, poi neanche esenziale perchè come entità complete e perfette ne possono fare a meno.


Ovviamente questi ragionamenti non sono per la formamentis di un certo tipo di cattolici che sono troppo condizionati dal pensiero oggettivo divinizzato.

saluti
[Modificato da dispensa. 11/01/2010 21:17]