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CAP. 9
LA DIMENSIONE “QUADRIUNITARIA” DELLA FEDE CRISTIANA


1. LA RIVELAZIONE “QUADRIUNITARIA” IN GIOVANNI 17:20-26.

Riportiamo subito il testo che sta alla base delle riflessioni di questo capitolo.
Gesù disse: «Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me. Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato; e io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l’amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro» (Giovanni 17:20-26).

Con “Quadriunità” non vogliamo proporre qualche strana dottrina, ma solo indicare l’applicazione della Trinità ai credenti, i quali saranno “uno” in Cristo e pienamente integrati nella Trinità. La dinamica allora diviene fra quattro polarità, perciò abbiamo pensato di dare il nome di “Quadri-unità” a questa realtà descritta da Gesù stesso.
La piena comunione col Padre, per Gesù, ha comportato un’ubbidienza «fino alla morte, e alla morte di croce» (Filippesi 2:8), ma proprio per questo è stato innalzato alla destra del Padre, aspettando che i suoi nemici siano ridotti ad essere lo sgabello dei suoi piedi (Ebrei 1:13).
La comunione con Cristo, per Paolo, ha avuto un significato simile e Paolo è stato sempre pronto a dare la vita per Gesù (Atti 20:23; 2Corinzi 11:23-27). Insieme a dure prove, però, ha anche sperimentato straordinarie benedizioni (2Corinzi 12:2-4; Atti 16:25-34) e una sintonia unica con Cristo, che si rifletteva in tutto ciò che Paolo faceva (Filippesi 4:9).
Vogliamo anche noi essere inseriti in questo coro? Il prezzo da pagare non è leggero:
-sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita (Apocalisse 2:10);
-«dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli» (1Giovanni 3:16, cf. 1Tessalonicesi 2:8);
-e dare la vita anche per i nemici, come ha fatto Cristo (Romani 5:6-8).
Dio rimarrà forse in debito? Non è lui stesso a metterci in grado di fare per lui ciò che siamo incapaci di fare? Si può comunque sempre cominciare con poco, iniziando a sperimentare quella sua semplice promessa: «Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi» (Luca 6:38).



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