00 28/01/2010 12:28
II Parte: Le principali scuole del pensiero sociologico.

Laddove le scienze matematiche, fisiche e naturali vivono il loro esperire il mondo che studiano potendosi avvalere di un paradigma universalmente accettato (esempio banale: la teoria della gravitazione per la fisica), la sociologia, e con essa tutte le scienze sociali tranne, in parte, l'economia politica, vive in un perenne stato di "crisi paradigmatica" per dirlo con parole del filosofo della scienza Thomas Kuhn, convivendo nella ricerca sociale diversi paradigmi. Nella prassi, insomma, la sociologia realizza ciò che Feyerabend auspicava, ovvero l'abbandono del del monismo metodologico, come erroneo ed anti-empirista, proponendo invece il pluralismo metodologico di una scienza che sia sempre contesto-dipendente.

Ma quali sono questi paradigmi sociologici?

1) Menzioniamo per primi due paradigmi che hanno profondamente influenzato la nascita del pensiero sociologico: il patto di soggezione con cui gli uomini si sottopongono all'autorità coercitivas dello stato (T. Hobbes); la regolazione degli scambi, il mercato, come elemento connettivo della società (A. Smith);

2) Il paradigma dell'ordine, che discende dalla concezione di E. Durkheim: gli organismi sociali reagiscono ai cambiamenti generando nuove funzioni in modo che sia la differenziazione sociale, la divisione del lavoro a creare nuovi mezzi di coesione sociale laddove si smarriscono i precedenti presupposti: passaggio da solidarietà meccanica a solidarietà organica;

3) Il paradigma del conflitto, il cui maestro indiscusso fu K. Marx: l'ordine è determinato dalle relazioni tra le classi sociali in contrapposizione. In questo paradigma predomina un concetto strettamente economico della società;

4) Il paradigma della struttura nasce invece da Durkheim ma viene sistematizzato da Talcott Parsons, e viene comunemente chiamato funzionalismo, secondo il quale la struttura viene prima degli individui e i fatti sociali possono essere spiegati solo da altri fatti sociali;

5) Il paradigma dell'azione: è quello che ha influenzato la maggior parte dei sociologi, ed è stato sistematizzato dal genio di M. Weber. Postula che i fenomeni sociali vadano ricondotti a comportamenti e credenze, e che dunque il compito del sociologo sia quello di esplicitare il senso intenzionato delle azioni sociali. Da questo paradigma discendono in linea diretta l'etnometodologia di Garfinkel e l'interazionismo simbolico di Goffman.

[Modificato da Telemaco77 28/01/2010 12:29]