00 28/01/2010 09:08
Re: con l'organizzazione alla quale appartengo
amico di oreste, 27/01/2010 10.22:

Molto spesso una delle critiche che si fanno ai testimoni di Geova è quella che riguarda la loro libertà di pensiero che essi hanno all'interno della loro religione.
Si usano spesso frasi forti come quella di "non poter dissentire in nulla" di "non poter avere un punto di vista alternativo e di essere totalmente condizionati dal corpo direttivo" al punto (secondo questi critici) che essi abbiano paura anche solo a pensare in maniera alternativa ad essa su questioni dottrinali o principi o consigli etici ecc...
Quello che a me piacerebbe venisse fatto in questo tread è smentire tali accuse, scrivendo in cosa vi distinguete rispetto a quanto asserisce il corpo direttivo della vosdtra religione.
In privato nel corso di questi ultimi anni ho stretto "amicizia" con diversi tdg internettiani, tra cui anziani e servitori di ministero, essi si fidano di me e mi hanno rivelato dissensi dottrinali importanti ed anche differenze di opinioni rispetto a consigli e principi inerenti la sessualità o altro, questo dimostra che almeno in privato le cose sono diverse rispetto a quanto ipotizzano tali critici.
Rispetterò la loro fiducia tenendo tutto per me come ho sempre fatto, però mi interesserebbe vedere fino a dove un testimone di Geova si può spingere pubblicamente (anche se di solito usa solo un nick name come ad esempio faccio io, quindi il test è in parte falsato, ma ha comunque la sua importanza in quanto comunque si è conosciuti dagli altri fratelli anche se solo per il nick).
Sono molto interessato alle vostre risposte.

saluti




Sinceramente non capisco perchè ci si aggrovigli alla ricerca di elementi che evidenzino mancanza di libertà tra i tdG, come se il CD fosse un orco cattivo, che tiene prigionieri i fedeli, rendendoli incapaci di pensare, di agire, di ragionare, ma solo obbligati all'ubbidienza, senza diritto di replica!

Tu dici che noi: "non poter dissentire in nulla", "non possiamo avere un punto di vista alternativo e di essere totalmente condizionati dal corpo direttivo", "che abbiano paura anche solo a pensare in maniera alternativa ad essa su questioni dottrinali o principi o consigli etici ecc...".
Mi vuoi dire tu, invece: dov'è che trovi la libertà di dissentire o di avere un punto di vista alternativo, specie su questioni dottrinali?
- Forse che potresti continuare ad essere un evangelico, se ti opporresti all'insegnamento trinitario, o metteresti in dubbio che sia lo spirito di Dio a manifestare i "doni" tipici dei movimenti pentecostali?
- Forse potresti continuare ad essere un cattolico praticante e attivo se cominciassi a dubitare e a proporre agli altri confratelli una veduta alternativa circa la transustanziazione o l'inferno di fuoco? Avresti libertà di usare il nome "Geova" qualora personalmente lo riterresti la pronuncia più accettabile, e altrettanto libero di dissentire da quello che a tal proposito dice il prete, il vescovo o il papa stesso?
- Forse che se tu fossi un avventista, saresti libero di dissentire e di insegnare con libertà di parola che non si è più legati alla legge del sabato?

Insomma: se tu appartenessi ad una Chiesa, con i suoi insegnamenti, con le sue tradizioni (che tu hai accettato al battesimo), saresti libero di fare e dire le cose che pretendi facessero i tdG?





Walter Simoni

walter.simoni@yahoo.it