00 07/02/2010 00:08
Re: Re:
(SimonLeBon), 04/02/2010 22.58:

Sono osservazioni pertinenti, che pero' farebbero tremare le ginocchia a piu' di un evangelico o protestante.
E' vero e condivisibile quasi tutto quello che De Angelis scrive, ma mi pare si ponga un problema molto umano per una questione molto divina.
E' molto da cattolici reclamare la difesa e la custodia non della propria parola, ma addirittura della parola "di Dio".
I tdG non hanno ritrovato e corretto proprio niente, Dio sa difendersi benissimo da solo e, come disse il Cristo, se non parlassimo noi tdG parlerebbero probabilmente le pietre (piu' che gli autoproclamati eredi di Pietro).

Quello della continuità storica mi pare, personalmente, un falso problema. Dopo la deportazione ad esempio, Israele ha smesso di essere un popolo e in soli 70 anni, una generazione o poco piu', ne era rimasto un misero drappello disorganizzato.

Chi era il popolo di Dio in quegli anni? E' necessario dare una risposta?

Simon



Risposta del Prof. Fernando De Angelis:

Caro Simon, (6/2/10)
la tua larga condivisione mi incoraggia e ti ringrazio di manifestarmela. Condivido pienamente che Dio si sappia difendere da solo, come ha dimostrato quando i Filistei catturarono l’Arca (1Samuele 5-6), ma proprio in quelle circostanze mostrò anche che preferiva stare nel mezzo del suo popolo.
Non reclamo certo l’esclusiva della difesa della Parola di Dio, né tantomeno la sua custodia, ma anche se Dio potrebbe far tutto da solo, in genere preferisce stimolare questo o quello, senza attribuire particolari patenti ed a volte rimescolando le carte. Dopo essere divenuto credente, mi sono sentito di onorare la Parola di Dio come ho potuto e continuo a ritenerlo un mio dovere: spero senza cadere nell’orgoglio e senza andare al di là di quanto mi è stato affidato (ma capirai che non è facile evitare i pericoli).
L’accusa che vi ho fatta di “correggere” la Parola di Dio, come mi ha fatto capire Barnabino, riconosco che è infondata (vedi dialogo con lui).
La continuità storica del popolo di Dio a me sembra il filo conduttore dell’intera Bibbia, che fa vedere come ci sia sempre stato qualcuno che abbia trovato grazia presso Dio: da Adamo a Noè ad Abramo a Mosè a Cristo, il filo non si è mai spezzato e ritengo che non si sia spezzato nemmeno dopo.
Durante l’esilio in Babilonia non c’era una “entità statale” di Dio, ma una “comunità di fede” c’era sicuramente e questo è l’essenziale (un popolo politicamente strutturato non c’era nemmeno prima di Mosè).
Grazie per essere anche tu entrato nell’agone.

Fernando De Angelis






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