00 22/02/2010 07:58
Titti, per coerenza con quanto dici, si dovrebbe accettare anche l'epiteto di "geovisti". Ti pare proprio il caso? Io, che Testimone di Geova non sono, mi sento offeso solo a sentirlo. Eppure, stando a quel che dici, se "cristiano" (affibbiato con disprezzo da altri) ti piace perchè legato a Cristo, a maggior ragione "geovista" (affibbiato con disprezzo da altri) dovrebbe piacere perchè legato a Geova. D'altra parte, gli scittori ispirati della Bibbia non la pensavano come te. Lo stesso Luca, che riporta la novità di questa etichetta del nome, non lo adotta, ma continua a chiamerli "discepoli".
   La seconda volta che il nomignolo appare,
in At 26:28, 29, nota come Paolo, con tatto ed intelligenza (non accettando la provocazione) evita di ripetere quel nome: "Agrippa disse a Paolo: ‘In breve tempo mi persuaderesti a divenire cristiano’. Allora Paolo disse: 'Desidererei dinanzi a Dio che in breve tempo o in lungo tempo non solo tu ma anche tutti quelli che oggi mi odono divenissero tali quale sono io'".
   La terza e ultima volta in cui il nome appare, è Pietro che dice: "
Se siete biasimati per il nome di Cristo, felici voi” (1Pt 4:14, TNM). "Nessuno di voi soffra come assassino o ladro o malfattore o come uno che si intromette nelle cose altrui. Ma se [soffre] come cristiano, non provi vergogna” (vv. 15,16, TNM). Qui, addirittura, Pietro equipara l'offensivo "cristiano" all'accusa di essere malfattore o ladro o assassino.
   Ora, se tu - seguendo il consiglio di Pietro - non te la prendi perchè qualcuno ti chiama "cristiana", questo è lodevole. Ma che tu stessa ti applichi quel nome, non sembra così lodevole.
   C'è chi si offende se è chiamato "terrone" o "negro", ma, sai, ci sono anche coloro che lo accettano e si definiscono così da soli. Personalmente, non lo accetto. Se qualcuno dice che sono "cristianio" ci passo sopra, ma personalmente non mi definisco mai così.