00 26/02/2010 09:43
La risposta sta in un accurato esame dei testi biblici.    In At 1:4 troviamo una raccomandazione fatta da Yeshùa stesso ai suoi discepoli: “Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme”. Si trovavano quindi a Gerusalemme e lì dovevano rimanere. Come spiegare allora la contraddizione tra quest’ordine così preciso e le parole che appaiono sia in Mr 16:7 sia in Mt 26:32 riferire alla Galilea?  Alcuni studiosi hanno attribuito un errore a Marco, e – dato che Matteo seguì Mr – anche in Mt troveremmo lo stesso errore. Questa ipotesi è da respingere perché anche Luca seguì Mr, e in Lc non troviamo questo presunto errore.   Altri studiosi ipotizzano un errore di Luca. Anche questa idea va respinta. Infatti, Luca aveva a disposizione Mr, che seguì. Non avrebbe potuto commettere l’errore di cambiare Mr; e poi, perché proprio e solo qui avrebbe dovuto cambiarlo? Altri studiosi ancora ipotizzano un errore volontario di Luca. Alla fantasia non c’è limite. Ma noi, più realisticamente, ci domandiamo: perché mai avrebbe dovuto farlo?   Cercando una risposta a quella che appare un’evidente contraddizione, ci rivolgiamo al testo greco, alla specifica espressione tradotta “in Galilea”. Eccola:ες τν Γαλιλαανèis ten Galilàianin [moto a luogo] la Galilea   Questa stessa espressione greca la troviamo in Ez 47:8 presso la LXX: “Queste acque si dirigono verso la regione orientale”, in cui “verso la regione” è nel greco ες τν Γαλιλααν (èis ten Galilàian), guarda caso, la stessa identica espressione di Mr e di Mt. Solo che qui non significa Galilea ma “regione”. Vediamo ora l’originale ebraico che sta dietro la traduzione in greco della LXX: גְּלִילָה (ghelylàh). In Gs 13:2 la troviamo al plurale: גְּלִילֹות (ghelylòt) nella frase tradotta “tutti i distretti [גְּלִילֹות (ghelylòt)] dei Filistei”, resa da TNM: “tutte le regioni dei filistei”.    Ora va considerato che sia Marco che Matteo scrissero in greco ma pensavano in ebraico. Marco era figlio di una gerosolimitana (At 12:12,25) ed era cugino di Barnaba, un levita (At 4:36); Matteo, chiamato anche Levi, era ebreo (Mt 10:3; Mr 2:14). Colpa dei commentatori, quindi, che non sanno capire che “Galilea” significa qui “regione”.    A confermare che la “Galilea” di cui stiamo parlando era questa “regione” nei pressi di Gerusalemme, c’è perfino Tertulliano (2° secolo) che parla di “Galilea, una regione della Giudea”! – Apologeticum.    L’ascensione al cielo di Yeshùa avvenne il 40° giorno dalla sua resurrezione dal Monte degli Ulivi. “Mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi”. – At 1:9.   Le espressioni marciana e mattaica considerata all’inizio (“in Galilea”) si riferiscono quindi non alla Galilea ma a questa regione nei pressi di Gerusalemme - in pieno accordo con Lc - , chiamata nella Bibbia Γαλιλαα (Galilàia).