00 06/04/2010 19:23
PEDOFILIA: NUOVI CASI;
TEDESCHI ‘IN FUGA’ DA CHIESA (ANSA) – MONACO DI BAVIERA, 23 MAR –

Segnali di ‘fuga’ dalla Chiesa cattolica tedesca dopo la bufera sui preti pedofili sono percepibili in questi giorni a Monaco, il capoluogo della cattolicissima regione meridionale della Baviera, patria di papa Ratzinger. E mentre dalla Spagna arriva la notizia di nuovi presunti casi di abusi da parte di religiosi – 14 le denunce per episodi negli ultimi 10 anni, scrive la stampa iberica citando Mons. Charles J. Scicluna – lo scandalo continua ad allargarsi a macchia d’olio. Coinvolgendo – seppure in minor misura – anche la chiesa evangelica in Germania, con la stampa tedesca che oggi riporta due casi di abusi pedofili perpetrati da pastori protestanti tra gli anni Sessanta e Ottanta. Un fenomeno, quello della pedofilia, che ancora una volta oggi i vescovi italiani hanno definito ”un crimine odioso”.
Serve un’ ”accurata selezione” tra i candidati al sacerdozio, ha spiegato la Cai, sottolineando comunque che il problema non e’ imputabile al celibato (una ”donazione a Cristo” e non una ”menomazione sessuale”, hanno affermato). Ma in Germania – con il governo Merkel che si appresta domani a varare un piano d’azione contro la pedofilia – complice anche la crisi, ci si allontana dal ’sagrato’. ”Solo per uscite dalla Chiesa”, e’ scritto ad esempio sulla macchinetta dispensatrice di numeri d’attesa che e’ stato necessario installare in un ufficio comunale di Monaco per regolare la fila di quanti vi stanno affluendo per farsi cancellare dall’elenco di chi versa la ”tassa per la Chiesa”. Un’imposta peraltro che in Baviera e nel confinante Baden-Wuerttemberg ha un’aliquota pari all’8% dell’imposta sul reddito, più bassa di un punto rispetto alle altre regioni tedesche.
Nel segnalare la circostanza lo scorso fine settimana, il tabloid locale Abendzeitung ha riferito che ”a Monaco sempre piu’ persone escono dalla Chiesa cattolica. Per molti, la molla e’ lo scandalo degli abusi” perpetrati dai preti pedofili. Il reportage dall’ufficio comunale della Ruppertstrasse 87 e’ accompagnato dalla grossa foto di una sorridente quarantenne accanto a cui campeggia la scritta ”Adesso divento evangelica”. Il riferimento è alla confessione protestante – gli epigoni di Lutero – che in Germania ha una forza numerica quasi esattamente pari alla Chiesa cattolica: 25 milioni di persone, secondo un dato comunemente in circolazione assieme a quello che dalla ‘Kirchensteuer’, la tassa ecclesiastica volontaria e a cui si può rinunciare, viene il 70% degli introiti delle varie Chiese in Germania.
”In effetti volevo farlo da tempo”, ha raccontato Christopher Rospleszcz, 38 anni, impiegato di una casa editrice, che ammette che la necessità di risparmiare lo ha spinto a questo passo, anche se ora inveisce contro ”la bella porcheria” che a suo dire avrebbe fatto la Chiesa cattolica quando ”ha nascosto così’ tanta roba sotto al tappeto”. La spinta economica come fattore trainante è riferita all’ANSA anche da un religioso che conosce bene la situazione di Monaco. Alla domanda se lo scandalo dei preti pedofili causerà abbandoni della Chiesa da parte di fedeli, la fonte – che preferisce rimanere anonima – conferma: ”Può darsi che qualcuno lo farà, ma sarà più che altro l’effetto della crisi economica che attanaglia anche la Germania”.
Più a sud di Monaco, oltre confine, ovvero in Austria, un tabloid di recente ha dipinto uno scenario nero per la Chiesa, stimando in un milione il numero dei fedeli che, per effetto dello scandalo, intenderebbe abbandonarla. A Monaco si è più cauti. E anche i cattolici critici di Wir Sind Kirch (Noi siamo Chiesa), attraverso il loro portavoce Christian Weisner, hanno detto oggi all’ANSA di non avere stime attendibili sull’impatto che lo scandalo potrebbe avere sulle adesioni alla Chiesa cattolica. ”Dalla fine di febbraio le uscite sono aumentate nettamente”, ha confermato una portavoce dell’ufficio circoscrizionale alla Abendzeitung riferendosi al mese in cui lo scandalo ha raggiunto il convento di Ettal e facendo così il suo devastante ingresso in Baviera.

Fonte Ansa



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