00 17/04/2010 13:29
Per barnabino:

Mereille Hadas-Lebel sostenva nel libro che hai suggerito (Storia della lingua ebraica della Giuntina) che gli israeliani sono convinti di parlare la lingua della Bibbia, che dal resto capiscono più facilmente di quanto un greco coprenda il greco di Omero. Sulla prima affermazione dico semplicemente che solo l'israeliano più sprovveduto (uno praticamente che non ha mai aperto la Bibbia Ebraica) può pensare di parlare l'ebraico biblico, poichè è sotto gli occhi di tutti che le espressioni e i vocaboli che utilizziamo quotidianamente costituisce una evoluzione della lingua biblica, altrimenti non si chiamerebbe ebraico moderno. Ma sempre di ebraico parliamo, così come l'italiano delle ultime Lettere di Jacopo Ortis del Foscolo non è certamente l'italiano di oggi, ma i nostri studenti sanno leggerlo e comprenderlo, e sempre di italiano si tratta. La seconda affermazione corrisponde a verità, senza dubbio.
Ed è anche' vero che, l'ebraico moderno ha preso in prestito da altre lingue alcuni termini, ma l'autrice ricorda come non dobbiamo esagerare la portata di queste adozioni le quali, secondo alcune statistiche, non superano il 5%.
[Modificato da Topsy 17/04/2010 13:46]