00 14/07/2010 16:24
Per Simon

Penso che tu ti riferisca alla resa non molto tradizionale di "caris/caritos" con "grazia".
Oltre che per distaccarsi un po' dalla traduzione cattolicheggiante, l'idea è quella di rendere una doppia sfumatura della parola: non si tratta di niente di meritato, da qui "immeritata", ma di una posizione di favore gratuito, "benignità". E' dunque un'iniziativa gratuita ed immeritata di Dio a favore di chi la riceve.
La resa tradizionale "grazia" ha contorni molto vaghi e sembra piu' un favore, un piacere concesso solo dopo molte insistenze...


La parola “grazia” ha molteplici significati ma nella Bibbia il Magistero provvede a definirla secondo il contesto scritturale
Dal Catechismo della CC
1996 ………. La grazia è il favore, il soccorso gratuito che Dio ci dà perché rispondiamo al suo invito: diventare figli di Dio…..
1997 La grazia è una partecipazione alla vita di Dio…..
1998 ………. Dipende interamente dall'iniziativa gratuita di Dio………
Ecc.
Suggeriscimi un avverbio che in ambito tdG corrisponda a “cattolicheggiante”
[Modificato da pavel43 14/07/2010 16:24]