00 10/07/2010 10:53
Non sono un esperto ma me pare che Daniele identifichi l’albero grande e potente con lo stesso re Nabucodonosor, la simbologia del taglio e le successive sono una premonizione allo stesso re se non riconoscerà che l’Altissimo è il sovrano di tutti i regni, così avviene finchè il re loda e glorifica : Colui che vive in eterno.
Il libro di Daniele è un misto di profetismo e apocalittica. Nel raccontare un passato si intravede certamente uno sviluppo divino soprattutto l’intervento di Dio per stabilire la giustizia, ci sono elemnti escatologici già presenti in Isaia, Geremia, Ezechiele, visioni riprese poi da Giovanni nell’Apocalisse. Penso che l’importante in queste visioni fra il temporale e l’extratemporale sia cogliere che il passaggio da “il regno del mondo” a “il regno di Dio” soltanto Dio lo può attuare. Certe analisi dove da singoli elementi si fa 2+2 = 4 non mi convincono.