00 11/03/2011 19:01
David Flusser, studioso ebreo osservante e professore dell'Università ebraica di Gerusalemme aveva questa idea di Gesù (che io condivido):

"Gesù vedeva nei farisei gli eredi attuali di Mosè e diceva che bisognava seguire il loro insegnamento nella vita. Ciò è comprensibile in quanto Gesù, sebbene fosse egli stesso influenzato indirettamente anche dall'essenismo, in fondo era radicato nell'ebraismo comune non settario, e questa era appunto la concezione e la prassi di vita dei farisei. Sarebbe tuttavia falso definire in senso lato Gesù semplicemente come un fariseo. Anche se la sua critica dei farisei non è così ostile come quella degli esseni (...) tuttavia egli vede i farisei per così dire dal di fuori e non si identifica con loro."

"L'elemento rivoluzionario - se si vuole - nell'annuncio di Gesù non parte da una critica alla legge ebraica, ma da altre premesse, che non fu Gesù a portare per primo: Egli procede a partire da posizioni che già prima di Lui erano state raggiunte. Su tre punti si produce la rottura: la radicalizzazione del comandamento dell'amore, l'appello ad una nuova morale e l'idea del regno dei cieli.
Circa 175 anni prima della nascita di Gesù uno scriba ebreo dal nome greco, Antigono di Socho, soleva dire:
" Non siate come schiavi che servono il padrone per ricevere una ricompensa, ma siate come schiavi che servono il padrone non per ricevere una ricompensa, e il timore del cielo sia su di voi"
[Modificato da .:mErA:. 11/03/2011 19:03]
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