Testimoni di Geova: Storia, Sociologia, Teologia

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    biblista
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    Città: ALLEIN
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    Sesso: Maschile
    00 29/04/2011 10:55
    "La beatificazione di papa Giovanni Paolo II"
    Cosa ne pensate della tanto attesa beatificazione di papa Woityla?

    La "beatificazione" non esalta l'uomo, invece che Dio?

    La beatificazione riconosce al beatificato il potere di intercedere tra noi e Dio.
    Non dice forse la Bibbia di non pregare i morti? Il "beato" in questione non è morto? (Eccl.9:5)

    Non è forse vero che l'evento mediatico di beatificazione di Woityla, servirà a ridare un pò di lustro alla chiesa cattolica, già ferita dai molteplici scandali di preti-pedofilia?

    Cosa ne pensate?


    Shalom
    biblista
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    Roberto Carson
    Post: 5.668
    Città: AGORDO
    Età: 47
    Sesso: Maschile
    00 29/04/2011 22:06
    La beatificazione di Giovanni II in una prospettiva evangelica

    Notizie Avventiste – Roma si prepara a un ricco programma di manifestazioni, questo fine settimana, in occasione della beatificazione di Giovanni Paolo II. La celebrazione durerà dal 30 aprile fino al 2 maggio, anche se il giorno centrale sarà il 1° maggio. Roberto Vacca, redattore di Radio Voce della Speranza ha intervistato il pastore della chiesa valdese di Firenze, Pavel Gajewski, di nazionalità polacca ed ex sacerdote cattolico, che ha conosciuto personalmente Giovanni Paolo II durante il suo sacerdozio ed è stato da lui ricevuto in udienza privata. Pur riconoscendo le grandi doti comunicative di Karol Wojtyla, rimane il fatto che egli abbia nel suo pontificato riaffermato in maniera decisa la centralità della Chiesa cattolica. Secondo Gajewski è la centralità di Cristo che va affermata, come suggerisce il Concilio Vaticano II. Parlando della beatificazione, il pastore valdese dichiara: “Da evangelico posso dire che le beatificazioni, le canonizzazioni, veri e propri processi giuridici, sono cose molto lontane dalla sensibilità biblica ed evangelica. Penso che dobbiamo dire in maniera molto chiara che il destino ultimo di una persona è determinato soltanto dalla grazia di Dio. Quindi, noi umanamente non possiamo dire e fare nulla”. Proseguendo nella riflessione sulla cerimonia del 1° maggio a Roma ha aggiunto: “Per me è come se fosse l’ultimo gesto comunicativo, non tanto di Wojtyla, quanto della Chiesa romana che ha saputo sfruttare benissimo il capitale di emozioni e sentimenti che questo papa ha accumulato”. Alla domanda di Roberto Vacca: “Nella Bibbia si parla di santi, ma chi sono?”. Gajewski ha risposto: “Santi siamo noi... È un agire trasformato dalla grazia per mezzo dello Spirito Santo”. Riferendosi poi ai miracoli come condizione necessaria per ricevere la beatificazione ha aggiunto: “Già percepire nella nostra vita l’azione della grazia è il più grande miracolo che possiamo aspettarci”. Durante l’intervista di Rvs, realizzata nella rubrica Riflettiamo insieme, sono stati mandati in onda brani della trasmissione ecumenica “Chiese in diretta” sulla beatificazione di Giovanni Paolo II, realizzata dalla radio svizzera italiana.


    Wojtyla santo subito. Una riflessione sul primato di Pietro

    Francesco Zenzale - Non v'è cristiano che, pur se non ha mai avuto sotto gli occhi un esemplare della Bibbia, non conosca la dichiarazione di Cristo a Pietro - “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Mt 16:18) - sulla quale i teologi cattolici fondano tutto il loro edificio. Benedetto XVI afferma che “l’unica chiesa di Cristo è quella cattolica” e che le comunità protestanti non possono esse considerate “chiese in senso proprio”. Nel testo si legge anche che il Vaticano riconosce nelle altre comunità cristiane non cattoliche, in particolare nella Chiesa ortodossa, l'esistenza di "numerosi elementi di santificazione e di verità". Ma vi sono anche - indica il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede - "carenze", in quanto tali confessioni non riconoscono "il primato di Pietro", ovvero del Papa di Roma.
    La frase “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”, non significa che Pietro sia la Roccia sulla quale la chiesa è fondata. Se Gesù avesse avuto questa intenzione, avrebbe detto: “Tu sei petros e su questo petros edificherò la mia chiesa”. Oppure: “Tu sei petros e su di te edificherò la mia chiesa”. Gesù, invece, dice: “Tu sei petros (che significa ciottolo, sasso) e su questa petra (che significa rupe, roccia solida) io costruirò la mia chiesa”. Pertanto, nella frase “Tu sei Pietro e sua questa Pietra” risulta un interessante gioco di parole che fa balzare agli occhi il contrasto esistente tra un ciottolo e una roccia: il primo è il simbolo di Pietro stesso, un uomo instabile e impulsivo, la seconda è il simbolo di Cristo immutabile. In altre parole, parafrasando il testo, Gesù avrebbe detto: “Tu sei beato Simone, poiché hai affermato una verità sacrosanta; però tu sei solo un sasso (una pietra che rotola che rivela la tua inconsistenza), ma è su di me, roccia, che io edificherò la mia Chiesa”. Pertanto, le parole “su questa pietra” si riferiscono a Gesù e non a Pietro.

    Fonte: Notizie Avventiste Anno XIV - N. 18 - 28.4.2011



    Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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    luluana2011.1978ana2011
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    Città: PIOMBINO
    Età: 85
    Sesso: Femminile
    00 21/03/2012 16:36
    beatificazione
    shalom biblista:la beatificazione riconosce al beatificato il potere di intercedere tra noi e DIO?....gesù disse:(io sono la via e la vertà e la vita;nessuno viene al PADRE se non per mezzo di me.Sevoi chiederete qualche cosa nel mio NOME,la farò...Giov:14:..6..a..14