Testimoni di Geova: Storia, Sociologia, Teologia

La Trinità

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    ortodox
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    00 05/07/2009 19:28
    Re:
    Spener, 05/07/2009 13.49:


    A dire il vero non nascondo un po’ di invidia nei confronti tuoi, di Barnabino e di molti altri, che riuscite a ritagliare una considerevole parte del vostro tempo libero per poter postare sui vari forum.



    Caro Spener, infatti i miei giorni di vacanza sono purtroppo finiti e non ti nascondo che questa discussione con te è quella che abbandono meno volentieri perchè credo personalmente che tu sia una delle persone con cui veramente valga la pena discutere. Spero di poterti incontrare qualche volta fuori da ogni forum: di fronte ad una bella birra ghiacciata, ti assicuro, si discute molto meglio.



    Se imposti il tuo ragionamento su questa linea, allora mi trovi perfettamente d’accordo. I Padri non erano ispirati e poterono dire e insegnare delle benemerite sciocchezze fino a quando, a Nicea, con la guida sello “Spirito Santo” non si fece chiarezza delineando i termini della questione. Questo è un ragionamento che posso accettare, quand’anche senza condividerlo.



    Per la verità non erano solo sciocchezze: i primi Padri si trovarono prima a dover difendere e poi a dover diffondere il cristianesimo, cosa non sempre agevole perchè richiedeva spesso l'adattamento all'ambiente in cui il messaggio doveva essere diffuso. Lo stesso Paolo si era già trovato a dover risolvere questo problema ma la sua estrema adattabilità gli aveva sempre consentito di levarne le gambe. Ora, io concordo con te quando dici che i Padri non erano Trinitari. E non avrebbero potuto perchè la loro esigenza principale non era la definizione di una dottrina ma sostanzialmente apologetica, prima, e di integrazione, poi. Ben altra cosa è l'epoca di Nicea. In prospettiva cambiano le motivazioni storiche e non è che si possa condannare con tanta semplicità ciò che venne fatto nei primi 3 secoli di cristianesimo: i Padri fecero e dissero quello che era necessario dire e fare nella loro epoca. E' da questo grande e complesso "dialogo" (almeno io così lo vedo) che si sviluppò alla fine la Trinità. Cosa che non impedì di considerare Origine un eretico per certi punti della sua dottrina e di promulgare a Nicea un decreto anti castrazione.

    Concordo con te che sia anche sbagliato voler proiettare sul passato l'ombra di Nicea. Io vedo invece l'opera delo Spirito guidare tutto il processo di formazione del dogma, pur passando per gli errori degli uomini.

    Ma c'è da osservare una cosa per ciò che riguarda le decisioni conciliari, cosa che ritengo della massima importanza e che per la prima volta si verificò dopo il "Concilio" Apostolico di Gerusalemme riferitoci dagli atti: il Concilio, al di là dei motivi per cui fu indetto, vide uniti in un solo luogo tutti i rappresentanti di tutte le Chiese del mondo cristiano, da Roma ad Alessandria ad Antiochia, che per la prima volta poterono discutere di questi problemi ed esaminare ciò che era stato fatto nel passato. E a mio parere non è una cosa da sottovalutare. Oltretutto le decisioni conciliari furono redatte tenendo strettamente conto delle Scritture e la stessa promulgazione del primo credo niceno (successivamente rifinito a Costantinopoli) si appoggia su solide basi scritturali. E' difficile, almeno per un ortodosso, non vedere in tutto questo l'opera dello Spirito. Che, come ben sai, per noi rimane vivo e operante anche ai giorni nostri.

    Per quanto attiene la questione subordinazionista, ti interesserà sapere che gli ortodossi, seguendo i Padri Cappadoci, dicono che esiste un solo Dio perché esiste un solo Padre, il quale è la "causa" o la "fonte" della divinita ed è il principio o arché dell'unita' fra le tre Persone. L'Ortodossia parla di "monarchia" del Padre dal quale le altre due persone hanno origine. Il Figlio e lo Spirito si definiscono infatti nei termini della loro relazione con Lui. Il Padre è la fonte della divinita', che non è nata da nessuno e non procede da nessuno; il Figlio è eternamente nato dal Padre, lo Spirito procede eternamente dal Padre. Non se se ti era noto.

    Quanto a Giustino e gli altri, mi piacerebbe moltissimo continuare a discuterne per un reciproco arricchimento. Ma il mio tempo è finito.

    Mi dispiace tantissimo doverti salutare. Anch'io come te mi affaccerò sul forum di tanto in tanto ma sicuramente non con la frequenza e la dedizione di questi ultimi giorni. Ma ci rivedremo presto, di questo sono sicuro.

    Un caro saluto
    ortodox



    [Modificato da ortodox 05/07/2009 19:50]
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    (SimonLeBon)
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    00 08/07/2009 23:00
    Re:
    Ortodox:

    Caro Simon, non è che io voglia rimandarti a leggere libri cercando di evadere la tua risposta, solo che se si parla di un certo argomento bisogna avere cognizione di causa altrimenti mi sembra superfluo continuare a discutere. Se io ti dico che Giovanni usa un certo linguaggio, prima di negarlo dovresti per lo meno conoscere di quale tipo di linguaggio si tratta, tu che ne dici? Visto che hai deciso saggiamente di seguire il mio consiglio, leggiti anche gli scritti Stoici, che del Logos fecero bandiera. Così avrai un quadro più completo.



    Carissimo,
    ho letto, almeno in parte, e trovato per strada cose (almeno per me) molto interessanti.
    Sono finito su Giustino Martire, che parla di Mosé e Platone, proprio del Timeo (Esortazione ai greci). In traduzione:

    (XX) "But Plato, though he accepted, as is likely, the doctrine of Moses and the other prophets regarding one only God, which he learned while in Egypt, yet fearing, on account of what had befallen Socrates, lest he also should raise up some Anytus or Meletus against himself, who should accuse him before the Athenians, and say, "Plato is doing harm, and making himself mischievously busy, not acknowledging the gods recognised by the state; "in fear of the hemlockjuice, contrives an elaborate and ambiguous discourse concerning the gods, furnishing by his treatise gods to those who wish them, and none for those who are differently disposed, as may readily be seen from his own statements."

    Quindi secondo Giustino, Platone avrebbe appreso la propria dottrina da Mosé, ma l'avrebbe cambiata per paura dell'aeropago.

    Al cap. IX c'è un'affermazione interessante (almeno per noi tdG):

    "Among the Jews they say that Moses ascribed his laws s to that God who is called Jehovah, whether because they judged it a marvellous and quite divine conception which promised to benefit a multitude of men, or because they were of opinion that the people would be the more obedient when they contemplated the majesty and power of those who were said to have invented the laws."

    In traduzione viene citato il Nome, purtroppo non ho ancora il testo in lingua originale.

    A presto con nuove scoperte.

    Simon
    [Modificato da (SimonLeBon) 08/07/2009 23:00]
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    ortodox
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    00 09/07/2009 12:37
    Re: Re:
    (SimonLeBon), 08/07/2009 23.00:

    [
    (XX) "But Plato, though he accepted, as is likely, the doctrine of Moses and the other prophets regarding one only God, which he learned while in Egypt, yet fearing, on account of what had befallen Socrates, lest he also should raise up some Anytus or Meletus against himself, who should accuse him before the Athenians, and say, "Plato is doing harm, and making himself mischievously busy, not acknowledging the gods recognised by the state; "in fear of the hemlockjuice, contrives an elaborate and ambiguous discourse concerning the gods, furnishing by his treatise gods to those who wish them, and none for those who are differently disposed, as may readily be seen from his own statements."

    Quindi secondo Giustino, Platone avrebbe appreso la propria dottrina da Mosé, ma l'avrebbe cambiata per paura dell'aeropago.



    Caro Simon, non è precisamente così. Il passo dice che Platone apprese la dottrina di Mosè durante la sua permanenza in Egitto e la accettò ma non la espresse esplicitamente per paura di essere accusato di empietà come Socrate. Tenne invece un discorso complesso in cui l'unità di Dio era solo adombrata ma non chiaramente spiegata.



    Al cap. IX c'è un'affermazione interessante (almeno per noi tdG):

    "Among the Jews they say that Moses ascribed his laws s to that God who is called Jehovah, whether because they judged it a marvellous and quite divine conception which promised to benefit a multitude of men, or because they were of opinion that the people would be the more obedient when they contemplated the majesty and power of those who were said to have invented the laws."

    In traduzione viene citato il Nome, purtroppo non ho ancora il testo in lingua originale.



    Veramente nel testo greco non compare affatto. Si trova come scolio nella versione latina dell'opera ("qui vocatur Ioa").



    A presto con nuove scoperte.



    Quando vuoi. Saluti
    ortodox

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    barnabino
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    00 09/07/2009 14:10
    Caro Simon,

    Per altro l'Orazione non è neppure attribuita con sicurezza a Giustino, sebbene il titolo coincida con quelli ricordati da Eusebio per le opere di Giustino lo stile e le idee sono molto diverse. Comunque mi pare che in quel passo lo Ps. Giustino citi Diodoro Siculo che nella Nascita degli dei e degli uomini (I, 9, 2) usa la forma Iaw che probabilmente non è il Nome ma solo il sostituto ebraico Yahu.

    In quanto a Giustino era profondamente influenzato sia da Filone che dallo stesso Platone ed era contrario all'idea che Dio potesse avere un nome.

    Shalom
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    ortodox
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    00 12/07/2009 15:34
    Re: Re:
    Caro Spener spero tu sia in giro perchè mi piacerebbe riprendere il filo della discussione (nei tempi e nei modi che ti fanno comodo) su questo argomento al quale tengo particolarmente e del quale discuto ben volentieri con uno del tuo calibro. Mi autocito solo per evidenziare il tema sul quale vorrei il tuo parere.

    ortodox, 05/07/2009 19.28:


    Per quanto attiene la questione subordinazionista, ti interesserà sapere che gli ortodossi, seguendo i Padri Cappadoci, dicono che esiste un solo Dio perché esiste un solo Padre, il quale è la "causa" o la "fonte" della divinita ed è il principio o arché dell'unita' fra le tre Persone. L'Ortodossia parla di "monarchia" del Padre dal quale le altre due persone hanno origine. Il Figlio e lo Spirito si definiscono infatti nei termini della loro relazione con Lui. Il Padre è la fonte della divinita', che non è nata da nessuno e non procede da nessuno; il Figlio è eternamente nato dal Padre, lo Spirito procede eternamente dal Padre.



    Vorrei aggiungere che questa formulazione (che poi sltro non è che quella Niceno-Costantinopolitana) riprende esclusivamente passi della scrittura. Cosa ne pensi?

    Saluti
    ortodox
    [Modificato da ortodox 12/07/2009 15:34]
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    Spener
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    00 12/07/2009 21:43
    Caro Ortodox, lascia stare i "calibri" e le bindelle. Davanti a Dio abbiamo tutto solo da imparare.

    Potrei essere d'accordo in toto con la formulazione che hai riportato. Ma ho la sensazione che il significato che sta dietro alle parole sia diverso. Potrei anche dichiararmi perfettamente d'accordo con il Credo Cesareano, ma ancora temo che le interpetazioni sarebbero diverse.

    Onestamente, non ne so molto di teologia trinitaria ortodossa, ma credo che le formulazioni pericoretiche siano identiche a quelle cattoliche.

    Il tutto si può risolvere con una semplice(!) domanda: "Il Padre e il Figlio sono ontologicamente uno?". Se la tua risposta è "sì", non credo esista formula dogmatica che possa avvicinare le nostre visuali.

    Ti chiedo un favore: siccome non amo parlare di ciò che non conosco, mi potresti indicare un libro (non divulgativo) che affronta nei dettagli tutta la questione trinitaria da un punto di vista ortodosso?

    Grazie.
    --
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    ortodox
    Post: 309
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    00 12/07/2009 23:14
    Re:
    Spener, 12/07/2009 21.43:

    Caro Ortodox, lascia stare i "calibri" e le bindelle. Davanti a Dio abbiamo tutto solo da imparare.

    Potrei essere d'accordo in toto con la formulazione che hai riportato. Ma ho la sensazione che il significato che sta dietro alle parole sia diverso. Potrei anche dichiararmi perfettamente d'accordo con il Credo Cesareano, ma ancora temo che le interpetazioni sarebbero diverse.

    Onestamente, non ne so molto di teologia trinitaria ortodossa, ma credo che le formulazioni pericoretiche siano identiche a quelle cattoliche.

    Il tutto si può risolvere con una semplice(!) domanda: "Il Padre e il Figlio sono ontologicamente uno?". Se la tua risposta è "sì", non credo esista formula dogmatica che possa avvicinare le nostre visuali.

    Ti chiedo un favore: siccome non amo parlare di ciò che non conosco, mi potresti indicare un libro (non divulgativo) che affronta nei dettagli tutta la questione trinitaria da un punto di vista ortodosso?

    Grazie.



    Caro Spener sono molto contento che tu voglia approfondire l'argomento. La formulazione della Trinità che ti ho riportato non è altro che la formulazione dei Padri Cappadoci. Ne trovi comunque una dettagliata e chiara sintesi nel bellissimo libro di Timothy Ware, ""The Orthodox Church", con tanto di citazioni delle fonti e bibliografia. Io l'ho letto in inglese, non so se ne esiste una versione in italiano. In particolare la seconda parte del libro descrive in modo molto efficace l'intera dottrina ortodossa. Spero ti sia utile.

    Per il resto, si, anche noi crediamo come i cattolici che esista una sola essenza divina e tre persone, ognuna delle quali è pienamente Dio. Le persone sono distinte ciascuna per le sue specifiche caratteristiche (l'essere generato, il procedere) ma tutte e tre hanno la stessa essenza e ognuna di esse è pienamente Dio.

    Saluti
    ortodox

    [Modificato da ortodox 12/07/2009 23:20]
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    (SimonLeBon)
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    00 12/07/2009 23:24
    Re:
    ortodox, 05/07/2009 19.28:


    ... il Figlio è eternamente nato dal Padre, lo Spirito procede eternamente dal Padre.



    Beh, già questa dichiarazione è una pregevole acrobazia funanbolica che deve aver richiesto lunghi esercizi preparatori! [SM=g27986]

    Simon
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    ortodox
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    00 12/07/2009 23:46
    Re: Re:
    (SimonLeBon), 12/07/2009 23.24:

    ortodox, 05/07/2009 19.28:


    ... il Figlio è eternamente nato dal Padre, lo Spirito procede eternamente dal Padre.



    Beh, già questa dichiarazione è una pregevole acrobazia funanbolica che deve aver richiesto lunghi esercizi preparatori! [SM=g27986]

    Simon



    Gregorio e Basilio erano discreti acrobati. Ma oggi c'è chi li batte.
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    pavel43
    Post: 482
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    00 13/07/2009 12:18

    Beh, già questa dichiarazione è una pregevole acrobazia funanbolica che deve aver richiesto lunghi esercizi preparatori!


    E perchè?
    Tu come figlio sei certamente nato in un tempo successivo a tuo padre.
    Questa relazione temporale vale per ogni figlio e per ogni padre.
    Le famiglie che noi prendiamo in considerazione sono collocate nel tempo e nello spazio.
    Prova un attimo a pensare alla famiglia come istituzione.
    Da quando è stata concepita prevede paternità e figliolanza.
    E' stata forse concepita diversamente?
    Non c'è successione temporale nella sua essenza.
    Analogamente possiamo dire del Padre e del Figlio.
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    barnabino
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    00 13/07/2009 15:54
    Caro Pavel,


    Prova un attimo a pensare alla famiglia come istituzione.
    Da quando è stata concepita prevede paternità e figliolanza. Non c'è successione temporale nella sua essenza. Analogamente possiamo dire del Padre e del Figlio.



    Si, ma capisci bene se Gesù è figlio solo in quanto Geova deve essere istituzionalmente concepito come Padre questo questo toglie ogni consistenza ontologica al figlio.

    D'altronde l'argomento che tu citi, ampiamente usato da Atanasio e dai suoi seguaci, è piuttosto debole, perché dipende da una concezione di tempo che è opinabile. Se il Logos infatti venne creato dopo l'inizio metafisico o in quell'inizio, non è fuori dal tempo in assoluto, ma fuori dal nostro tempo, non quello del mondo spirituale che ha avuto inizio con il Logos.

    Shalom
    [Modificato da barnabino 13/07/2009 15:55]
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    ortodox
    Post: 309
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    00 13/07/2009 16:50
    Re:
    barnabino, 13/07/2009 15.54:


    Se il Logos infatti venne creato dopo l'inizio metafisico o in quell'inizio, non è fuori dal tempo in assoluto, ma fuori dal nostro tempo, non quello del mondo spirituale che ha avuto inizio con il Logos.



    Troppi se e troppi ma. Storia vecchia, trita e ritrita.

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    barnabino
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    00 13/07/2009 16:58
    Caro Ortodox,


    Troppi se e troppi ma. Storia vecchia, trita e ritrita



    Appunto, io credo che molte tesi che ripropone Pavel non siano così cogenti come pensa, ed è sufficiente abbracciare un punto di vista diverso, per esempio quello Scritturale, per arrivare a conclusioni non necessariamente trinitarie.

    Shalom
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    ortodox
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    00 13/07/2009 17:07
    Re:
    barnabino, 13/07/2009 16.58:

    Caro Ortodox,


    Troppi se e troppi ma. Storia vecchia, trita e ritrita



    Appunto, io credo che molte tesi che ripropone Pavel non siano così cogenti come pensa, ed è sufficiente abbracciare un punto di vista diverso, per esempio quello Scritturale, per arrivare a conclusioni non necessariamente trinitarie.

    Shalom



    Barnabino ma dai, lo sai anche tu che Pavel non ha tutti i torti. Del resto è Gesù stesso che si è autodefinito Figlio di Dio, e per giunta unigenito. Pure i demoni lo hanno riconosciuto, per quello che è! Perchè i Testimoni di Geova si ostinano a non farlo? Madonna, ma siete duri!!

    Dai che oggi ho voglia di scherzare, stasera ho una bellissima cena ... con molte donne "poco eteree" proprio come piacciono a te [SM=g28002] . Mannaggia se avevi accettato il mio invito a raggiungermi ... sarà per la prossima volta [SM=g28006]
    [Modificato da ortodox 13/07/2009 17:08]
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    barnabino
    Post: 1.038
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    00 13/07/2009 17:14
    Caro Ortodox,


    Barnabino ma dai, lo sai anche tu che Pavel non ha tutti i torti



    Non ho mica detto questo, ho solo detto che si tratta di un punto di vista opinabile.


    Del resto è Gesù stesso che si è autodefinito Figlio di Dio, e per giunta unigenito



    Siamo di nuovo d'accapo, è come minimo ingenuo leggere quelle parole cercandovi una generazione eterna.


    stasera ho una bellissima cena ... con molte donne "poco eteree" proprio come piacciono a te



    Guarda che sono un uomo sposato, mica uno sgarzellino come te!

    [SM=g27987]
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    (SimonLeBon)
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    00 13/07/2009 19:26
    Re: Re:
    ortodox, 7/13/2009 5:07 PM:


    ...
    Dai che oggi ho voglia di scherzare, stasera ho una bellissima cena ... con molte donne "poco eteree" proprio come piacciono a te [SM=g28002] . Mannaggia se avevi accettato il mio invito a raggiungermi ... sarà per la prossima volta [SM=g28006]



    Questa mi sembra una proposta poco... ortodossa! [SM=g27990]

    Simon

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