00 06/10/2009 17:28
Lettera inviata dal presidente AISO al prof. Giannetto:

Gentile professore, i miei collaboratori mi hanno girato le sue comunicazioni e sono addolorato che presso la sua facoltà non ci possa essere uno scambio franco e improntato sulla conoscenza delle reciproche posizioni, quella creazionista e quella evoluzionista. Ho voluto esaminare tutti i passaggi relativi all’organizzazione del congresso, che nella nostra intenzione ha lo scopo di informare la società civile italiana (in altri paesi il dibattito è già consolidato) che oltre all’evoluzione esiste un’altra teoria, altrettanto valida e credibile che ha alla base un progetto di “somma intelligenza”. La nostra posizione è laica europea con particolare riferimento agli studiosi tedeschi e si distingue da quella dei fondamentalisti americani, che spesso non distinguono fra scienza e religione. Considerando l’accusa che lei fa alla nostra organizzazione ho voluto rivedere, passo passo, i fatti che hanno portato a gravi fraintendimenti e la divulgazione di notizie che ci addolorano e che non corrispondono alla verità.
Per sua evidenza e nella speranza che lei riconosca che noi non abbiamo agito in mala fede e tanto meno per danneggiarla, a margine della presente, riporto tutta la documentazione e lo scambio di corrispondenza intercorsa fra AISO e lei avente per oggetto il congresso, dalla quale risulta la trasparenza dei citati rapporti.
Considerando questi fatti mi risulta difficile comprendere perché “la nomenclatura evoluzionista” sia cosi scandalizzata e non trovi la forza, anche in Italia, di confrontarsi con studiosi che sono critici riguardo al dogma evoluzionista, spesso condizionato da un ateismo estremo e irrinunciabile.
Ora per evitare che persone di scrupolo molto marginale (giornalisti di tendenze giacobine e personaggi che agiscono per pregiudizio o peggio in mala fede), continuino a veicolare fatti non veri, ho disposto che a tutte le persone ed enti, ai quali è andata la locandina, non ancora stampata su carta per la dovuta pubblicità, sia inviato un altro documento nel quale risulti annullata la parte riferita all’Università di Bergamo.
Ciò detto lei non deve temere nulla da noi, che siamo persone che vogliono agire con la massima etica, forse deve temere problemi da chi agisce con pregiudizi senza voler accertare i fatti.
Le faccio presente infine che già molti si sono mossi per screditarci e a tale proposito la informo che faremo ciò che è giusto per difendere il nostro buon nome.
Ho visto con piacere che lei, a margine delle sue e-mail, cita Albert Schweitzer, maestro di etica e non solo, uomo di scienza e un grande cristiano; anche noi spesso ci riferiamo ad Albert, come un grande della cultura europea, ora purtroppo decadente. Un altro grande che ha saputo affrontare i diversi (è considerato un eroe cinese) è Don Matteo Ricci gesuita, che ha passato in Cina gran parte della sua vita attiva (morto nel 1610); questo grande italiano si è fatto cinese fra i cinesi per far conoscere colui che ha creato il mondo e l’uomo.

Un rispettoso saluto da Ricci Romano
Presidente A.I.S.O.




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