Spener, 08/12/2009 16.55:
Se non ho capito male la domanda iniziale, ribadisco quanto ho scritto sopra.
L'analisi delle forme compiuta dalla scuola storico-morfologica ha dimostrato che la preoccupazione primaria dei più antichi testimoni del messaggio cristiano è stata la preoccupazione kerygmatica.
Il kerygma presuppone la risurrezione. Senza la risurrezione non vi sarebbe stata la predicazione (perlomeno non nella forma registrata dalla storia) e i discepoli sarebbero verosimilmente spariti.
Ciò che la Storia può rilevare è l'assoluta convinzione che avevano i primi cristiani in merito alla risurrezione del Cristo, ma qui si ferma. E direi che non è poco per un uomo di fede.
I Vangeli sono opere storiografiche e non storiche. Con ciò non voglio dire che non raccontino avvenimenti storici ma la Bibbia intera è un opera che serve primariamente alla "formazione" del credente e non alla sua "informazione" (scientifica). E la Storia, è scienza.
Oh cosa leggono i miei occhi... bravo Spener, ho sempre pensato che l'istruzione seria ripaghi prima o poi...
Però prima devi spiegare ai tuoi fratelli cosa è il kerygma, esso è la proclamazione del vangelo ed è incentrato sulla nascita, la vita, la morte e la resurrezone di Gesù.
Questo kerygma i suoi discepoli annunciavano e su questo costruirono i vngeli e le lettere pastorali.
Il racconto storico come lo intendiamo noi oggi, era sconosciuto all'epoca, la pseudoepigrafia (attribuire all'opera un autore illustre e autorevole, solitamente dell'Antico o del Nuovo Testamento nel tentativo di guadagnare una autorità che altrimenti il testo non avrebbe) era un abitudine comune e lo testimoniano le centinaia di lettere e vangeli apocrifi che circolavano in ambiente cristiano (ma prima in ambiente ebraico).
Complimenti per l'esposizione.
Ciao
[Modificato da amico di oreste 08/12/2009 20:10]