Testimoni di Geova: Storia, Sociologia, Teologia

Varietà delle etnie umane

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    Roberto Carson
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    00 01/12/2009 09:35
    Domanda trasmessa oralmente
    Come sono nate le etnie umane?
    Considerando il fatto che i primi uomini sulla terra, Adamo ed Eva,sono stati creati a immagine e somiglanza di Dio, con gli stessi tratti somatici, fisici, biologici e quant'altro, com'è possibile che accoppiandosi fra loro(in quanto allora i rapporti tra sorelle e fratelli, cugini, nipoti ecc..era consentito), si sia arrivato poi ad avere una così grande vasta gamma di etnie umane con tratti somatici e caratteristiche diverse?


    Fatina della luce
    [Modificato da Roberto Carson 01/12/2009 20:34]



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    00 01/12/2009 13:42
    Mi sembra che la soluzione sia a portata di mano:

    "Tutte le creature che vivono sulla terra hanno aspetti diversi, per via della differenza del clima" (Zohar, Parashat Vaykra).

    Shalom.
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    pavel43
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    00 01/12/2009 17:47


    "Tutte le creature che vivono sulla terra hanno aspetti diversi, per via della differenza del clima" (Zohar, Parashat Vaykra).


    Ma quali sono i tempi per raggiungere il risultato che oggi verifichiamo?
    Possiamo contarli in migliaia, decine di migliaia o di più?
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    00 01/12/2009 18:41
    Re:
    pavel43, 01/12/2009 17.47:



    "Tutte le creature che vivono sulla terra hanno aspetti diversi, per via della differenza del clima" (Zohar, Parashat Vaykra).


    Ma quali sono i tempi per raggiungere il risultato che oggi verifichiamo?
    Possiamo contarli in migliaia, decine di migliaia o di più?




    Bisogna chiedere ad un esperto.
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    pavel43
    Post: 482
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    00 01/12/2009 19:13


    Bisogna chiedere ad un esperto.


    Sono d’accordo.
    Ritieni quindi che la Scrittura contenga verità fondamentali e che spetta all’indagine scientifica fornire i dettagli che le competono.
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    Roberto Carson
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    00 01/12/2009 19:22
    Re:
    pavel43, 01/12/2009 19.13:



    Bisogna chiedere ad un esperto.


    Sono d’accordo.
    Ritieni quindi che la Scrittura contenga verità fondamentali e che spetta all’indagine scientifica fornire i dettagli che le competono.



    In linea di massima direi di si, anche se l'indagine scientifica non è in grado di spiegare sempre tutto.





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    Roberto Carson
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    00 02/12/2009 17:27
    Risposta del Prof. Fernando De Angelis:

    Cara Fatina, (2/12/09)
    la genetica spiega bene questo problema e cercherò di argomentare “a cerchi concentrici”, cioè partendo da spiegazioni meno precise ma più comprensibili.
    Se incrocio due cani di razza pura (prevalentemente “omozigoti”, in termini genetici), ottengo cuccioli molto simili ai genitori e fra loro. Da due cani cosiddetti “bastardi” (prevalentemente “eterozigoti”), ottengo invece una notevole varietà di cuccioli. Adamo ed Eva erano presumibilmente “eterozigoti” in molte caratteristiche.
    Se ho due normali mazzi di carte da 40 e da ciascun mazzo ne prendo 20 a caso, per poi unire i due mazzi da 20 e fare un nuovo mazzo da 40, il nuovo mazzo non viene praticamente mai uguale a quelli di partenza ed ogni volta si avrà una combinazione diversa. Anche se Adamo ed Eva avevano lo stesso patrimonio genetico, trasmettendone ai figli ciascuno una metà, in ciascun figlio non si è riscontrata praticamente mai la stessa combinazione di caratteri dei genitori, né quella di un altro figlio.
    Avviciniamoci di più con un altro esempio. Facciamo 2 file di carte messe a coppia ed aventi al primo posto una coppia a caso di assi messi uno sopra l’altro, poi una coppia di 2 e così via, registrando le composizioni casuali di partenza e quelle successive (per esempio, asso di picche e di cuori, due di quadri e due di picche, e così via). In una fila prendiamo poi le carte che stanno sopra, ottenendo una particolare serie da uno a dieci (per esempio, asso di picche, due di quadri e così via). Accoppiando poi le nuove serie singole si avrà di nuovo la serie doppia, ma ognuna con una combinazione diversa. In certe coppie la variabilità sarà massima, come quando nelle due coppie ci sono tutti e quattro i tipi (per esempio, 6 di picche e 6 di cuori in una coppia, 6 di fiori e sei di quadri nell’altra coppia), ma in altre coppie la variazione può essere nulla, come quando tutte e quattro le carte di partenza sono di un unico tipo (per esempio, se tutte e quattro i 7 sono di cuori). Applicandolo ad Adamo ed Eva, certe caratteristiche erano rappresentate da quattro geni uguali e sono state perciò trasmesse a tutti in modo uguale (andando a costituire ciò che accomuna la specie umana), mentre altre caratteristiche erano rappresentate da quattro geni non tutti uguali e perciò sono state trasmesse in modo variabile (andando a costituire la diversità delle razze).
    Anche quando si è partiti da quattro geni uguali, però, c’è una variazione che è sempre possibile ed è costituita dalla degenerazione di un gene che perciò non funziona più. Quando un genitore trasmette un gene non funzionante, però, è probabile che il gene fornito dall’altro genitore sia invece funzionante e allora non si hanno particolari danni. Ci sono poi geni essenziali che, se non funzionano, portano alla morte, mentre la non funzionalità di altri geni produce danni che permettono comunque di vivere e riprodursi.
    Per concludere, che tutti gli esseri umani, di qualsiasi razza, derivino da un’unica coppia progenitrice si può dedurre dal fatto che tutte le razze umane sono fra loro interfeconde e dal fatto... che il Vangelo è compreso da persone di ogni razza.

    Fernando
    [Modificato da Roberto Carson 02/12/2009 17:28]



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    Roberto Carson
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    00 02/12/2009 20:43
    Vorrei complimentarmi con il Prof De Angelis per questa sua eccellente esposizione e per l'interessante e chiaro esempio.
    Grazie professore.



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    Methatron
    Post: 377
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    00 02/12/2009 20:56
    Nel 1870 l'antropologo Blumenbach individuò cinque razze principali (mongolica, caucasica, malese, americana ed etiopica), utilizzando parametri quali il colore della pelle, la forma e il colore di occhi e capelli, la morfologia del cranio, la costituzione e la statura.

    Più tardi, nel 1889, De Quadrefages individuò tre razze pure, la gialla, la bianca e la nera, e due razze miste, l'americana e la oceanica, basandosi sul cranio e sulla pelle.

    Un'altra classificazione è quella che si fonda su un criterio geografico, e identifica gruppi razziali in base alle caratteristiche climatiche: questo ne è un esempio.

    Basandosi su questi dati “scientifici” filosofi del diciannovesimo secolo, come Gobineau, erano abbagliati dall’importanza di mantenere pura la razza, e totalmente convinti che il successo della razza bianca, nel loro caso, dovesse essere attribuito alla grande differenza dalle altre per i caratteri che riteneva ne fossero responsabili. Eugenetica e la relativa applicazione di Hitleriana memoria nell’Olocausto attestano l’impatto socialmente devastante che questa differenziazione dell’umanità in razze ha portato poche decine d’anni fa.

    Eppure sembra proprio che le differenziazioni, specialmente somatiche, diano ad intendere che l’uomo è davvero diviso in razze: Chi di noi a colpo d’occhio non saprebbe distinguere un orientale da un’africano? O un europeo da quest’ultimi due? A cosa si deve l’apparente differenziazione?

    All’inizio della storia umana, quando un gruppo di persone restava isolato dal resto della popolazione e gli individui si sposavano all’interno del gruppo, fra i discendenti si evidenziavano certe combinazioni genetiche caratteristiche, l’ambiente faceva il resto.

    Facciamo degli esempi?

    Il colore nero della pelle protegge dai dannosi raggi ultravioletti impedendo vere e proprie mortali infiammazioni cutanee mentre il naso camuso aiuta la respirazione senza filtrare un’aria già calda.

    Il rachitismo sarebbe inevitabile per gli europei che si nutrono quasi esclusivamente a base di cereali, poveri di vitamina D, ma la loro pelle chiara, povera di melanina, consente la produzione di questa vitamina negli strati sottocutanei, grazie all’azione dei raggi solari sui precursori naturali contenuti proprio nei cereali.

    La forma e la dimensione del corpo sono importanti in relazione alla temperatura e all’umidità; nei climi caldi e umidi, come nella foresta tropicale, conviene essere piccoli per aumentare la superficie rispetto al volume. Gli abitanti della foresta tropicale, e non soltanto i pigmei, sono dunque piccoli e i loro capelli crespi permettono al sudore di restare più a lungo e prolungare l’effetto raffreddante della traspirazione.

    Al contrario, la faccia e il corpo mongolici sono costruiti in modo da proteggere contro il freddo intenso. La tendenza alla rotondità diminuisce la superficie in rapporto al volume corporeo, e riduce la perdita di calore verso l’esterno. Il naso è piccolo, con minore pericolo di congelamento, e così pure le narici, in modo che l’aria arrivi ai polmoni più lentamente e abbia il tempo di essere umidificata e scaldata. Gli occhi sono protetti dal freddo grazie alle palpebre, che sono vere e proprie borse di grasso (fornendo in tal modo un isolamento termico eccellente) e lasciano un’apertura molto sottile, dalla quale gli orientali riescono a vedere, pur restando protetti contro i venti freddissimi dell’inverno siberiano.

    Non c’è dubbio che si tratti di adattamento ereditato biologicamente.

    Basarsi esclusivamente su queste deduzioni ha portato a due conclusioni, ambedue false e con catastrofiche conseguenze: le razze sono pure, e le differenze fra razze sono forti: Falso!

    Limitandosi ai caratteri visibili, come fecero scellerati filosofi e politici menzionati all’inizio, non è assurdo credere che possano esistere razze relativamente “pure”. Ma in questa conclusione si tralascia un fattore importantissimo, ciò che conferisce l’aspetto di queste differenze: il patrimonio genetico. In effetti ciascun gruppo di uomini appare esteriormente diverso, tuttavia al di sotto di queste differenze c’è una similarità fondamentale. La Scienza della genetica dimostra che esiste una grande eterogeneità genetica fra individui, qualunque sia la popolazione di origine. Ne consegue che la purezza della razza è inesistente oltre che impossibile.
    In Matteo 23:8 Gesù scoraggiò la diversificazione in classi e affermò “…Voi siete tutti fratelli.” Oggi anche l’evidenza scientifica è d’accordo con quest’autorevole dichiarazione.

    Possiamo infine affermare scientificamente che: “i geni propongono e gli ambienti dispongono”. Non esistono diverse razze umane, esiste la razza umana, con le splendide caratteristiche che, la costituzione ereditaria e l’influenza dell’ambiente su questo potenziale genetico, hanno portato in evidenza e che attestano, oggi più che mai, l’adattabilità conferitaci dal Grande Creatore e nostro incomparabile Dio: Geova!
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    "Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. E invano il ragionamento, che non vi ha parte, cerca d'impugnarne la certezza" - B. Pascal
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    Roberto Carson
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    00 02/12/2009 21:13
    Caro Methatron, cos'altro aggiungere?!

    Sei sempre il solito luminare della questione!!! [SM=g27987]



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    (Oreste)
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    00 03/12/2009 00:30
    Gentile Methatron,
    mi complimento anche io per la tua interessantissima trattazione. Ma quanto dici, non attesta forse l'evoluzione? L'adattamento delle varie etnie umane non è una forma di evoluzionismo?



    Continuiamo a donare.

    http://www.youtube.com/watch?v=WmxT21uFRwM

    http://www.youtube.com/watch?v=EqaSOpEF3mM
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    Methatron
    Post: 377
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    00 03/12/2009 09:26
    Dipende cosa intendiamo con "evoluzionismo".

    L'evoluzione è un concetto in opera in qualunque sistema. La microevoluzione, ad esempio, l'adattamento biologico di cui parlo nel post delle etnie umane, è anch'essa un fatto acclarato.

    Ma la macroevoluzione, ovvero l'evoluzione biologica che prevede il cambiamento, la mutazione, l'evoluzione da una specie ad un'altra è solo un'induzione e non è un fatto.
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    Roberto Carson
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    00 04/12/2009 22:43
    Risposta del Prof. Fernando De Angelis:

    CIOTTA, BARTELLONI, GUASTAFESTE, PAVEL

    a cura di Fernando De Angelis (4/12/09)

    Lo scambio con Fatina della Luce sull’origine delle razze umane, a partire da Adamo ed Eva, è stato gradito da molti e qualcuno lo ha manifestato inviando un messaggio scritto, come LUCA CIOTTA e ANDREA BARTELLONI (che lo farà leggere a qualche insegnante di religione).

    GUASTAFESTE (2/12/09) si è invece “convertito” in conciliatore ed ha mandato il link di un interessante articolo di Mihael Georgiev:
    Fai sapere a Fatina che persino gli evoluzionisti parlano di una sola madre di 150 mila anni fa .... dallo studio dei genomi delle razze, vedi il sottostante articolo www.origini.info/articolo.asp?id=188. Firmato: il conciliatore e datore di ragione a tutti (neoconvertito).

    COMMENTO: Il monogenismo umano (cioè il derivare di tutti gli uomini da una sola coppia di progenitori) può essere approfondito anche con lo studio delle lingue: il brasiliano Luiz Caldas Tibiriça e l’italiano Giovanni Semerano, sostengono che tutte le lingue del mondo derivano da una sola “lingua madre” e ciò non perché abbiano una particolare fede nella Bibbia, ma per le approfondite ricerche fatte.

    PAVEL infine pone due domande (2/12/09): Quali sono i tempi per raggiungere il risultato che oggi verifichiamo? Possiamo contarli in migliaia, decine di migliaia o di più?

    RISPOSTA. La Bibbia ci informa che Adamo è stato creato migliaia di anni fa (meno di 10.000), l’evoluzionismo sostiene che sono trascorsi milioni di anni. Da quello che ne so, nessuno può portare prove incontrovertibili e perciò ciascuno si tiene la sua fede.



    Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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    Roberto Carson
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    00 05/12/2009 19:20
    Re:
    pavel43, 01/12/2009 17.47:



    "Tutte le creature che vivono sulla terra hanno aspetti diversi, per via della differenza del clima" (Zohar, Parashat Vaykra).


    Ma quali sono i tempi per raggiungere il risultato che oggi verifichiamo?
    Possiamo contarli in migliaia, decine di migliaia o di più?



    Risposta del Guastafeste:

    «Le simulazioni al computer dimostrano però che l’accumulo di mutazioni è peggiore di quanto si pensasse.[1] Un programma di simulazione del meccanismo di mutazione/selezione, dal nome “Il ragioniere di Mendel”, è scaricabile dal sito mendelsaccountant.info. Ad ogni modo, con la riduzione della salute dell’1-2% per generazione, dopo sole 300 generazioni (circa 6000 anni) la specie umana sarebbe in pericolo di estinzione. La curva costruita sui dati di Crow è sovrapponibile a quella della riduzione dell’età dell’uomo riportata nella Genesi. [2] Questo è un fatto curioso, perché le genealogie della Genesi sono state scritte da persone che non conoscevano né la genetica né il problema dell’accumulo delle mutazioni».

    La citazione è tratta dal saggio
    "Charles Darwin oltre le colonne d'Ercole",
    Milano, Gribaudi, 2009, pagina 328.

    Per approfondire: John C. Sanford, Genetic Entropy and the Mistery of the Genome. Waterloo, New York, FMS Publications, 2008.

    Guastafeste
    _______________________________

    [1] Sanford J., Baumgardner J., Gibson P., Brewer W., Remine W., «Mendel’a Accountant: a biologically realistic forward-time population genetics program». Scalable computing: Practice and Experience, 2007; 8 (2): 147-165. (http://www.scpe.org).
    Sanford J., Baumgardner J., Gibson P., Brewer W., Remine W., «Using computer simulation to understand mutation accumulation dynamics and genetic load». in: Shi Y., et al. (Eds), International Conference on Computational Science. Berlin, Heidelberg, Springer Verlag, 2007, Part II, LNCS 4488 (pp. 386-392). Cit. da John C. Sanford, op. cit. (2008), p. 111.
    [2] Holladay P. M., Watt J. M., «De-generation: an exponential decay curve in old testament genealogies». Evangelical Theological Society Papers, 2001, 52nd Natl. Conf., Nashville, TN, Nov 15-17, 2000. Cit. da John C. Sanford, op. cit. (2008), p. 151.





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