00 02/01/2010 00:02
Cara Keres,


la frase non significa niente, è solo un enunciato ben-formato ma privo di significato



Significa che come ben sai ci sono alcune particolari costruzioni in greco che consentono di omettere l'articolo, per cui in quei casi l'autore è vero che scrive "theos" ma solo per via della sintassi, dunque l'omissione non è semanticamente significativa perché l'autore non voleva ometterlo per inidicare l'indeterminazione ma solo perché lo impone la sintassi, pertanto il nome resta determinato.

Ad esempio in 1 Co 8,6 l'apostolo Paolo parla di "heis theos" cioè "un (solo) Dio" riferendosi al Dio dei Giudei, ma in quel caso l'uso dell'articolo è superfluo perché "theos" è associato al numerale "uno".


ergo non è che un decide di parlare una volta semanticamente e una volta grammaticalmente: l'articolo o ci va o non ci va: l'assenza o presenza sarà determinata da una regola di restrizione in base alla quale i parlanti greco hanno espresso col mezzo lingua un segmento del reale



Infatti è di quello che parliamo, quando l'articolo è omesso dobbiamo tenerne conto, non possiamo pensare che l'autore si prendesse troppe libertà. Tanto più che la consuetudine sia nella LXX che nel NT mostra che il Dio dei Giudei al nominativo viene precisato essere "ho theos". Questa consuetudine è seguita ancora dai padri apostolici, tranne Ignazio.


quanto al passo in questione mi sembra un caso di topicalizzazione dell'argomento



Si, ma su cosa è focalizzata l'attenzione? Sulla qualità posseduta dal soggetto o sulla sua identificazione?

Shalom
--------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA