“Nel seicentesimo anno della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno tutte le sorgenti delle vaste acque dell’abisso si ruppero e le cateratte dei cieli si aprirono”; “E le acque continuarono a prevalere sulla terra per centocinquanta giorni”; “E le acque cominciarono a ritirarsi dalla terra, ritirandosi progressivamente; e alla fine di centocinquanta giorni le acque mancavano. E il settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l’arca si posò sui monti di Ararat”. - Gn 7:11,24;8:3,4, TNM. La deduzione sembra semplice: dal diciassettesimo giorno del secondo mese al diciassettesimo giorno del settimo mese, fanno esattamente cinque mesi. E, se la matematica non è un’opinione, 150:5=30. Il numero 150 è ricavano da Gn 7:24 in cui si afferma che le acque diluviali “continuarono a prevalere sulla terra”, appunto, per 150 giorni. Tutto risolto aritmeticamente, allora? Per nulla. La conclusione è troppo affrettata. Occorre leggere bene il testo biblico. Si consideri Gn 8:1b-3: “Dio fece passare un vento sulla terra, e le acque si abbassavano. E le sorgenti delle acque dell’abisso e le cateratte dei cieli furono chiuse, e così fu trattenuta la pioggia dirotta dai cieli. E le acque cominciarono a ritirarsi dalla terra, ritirandosi progressivamente; e alla fine di centocinquanta giorni le acque mancavano”. - TNM. Quel “ritirarsi progressivamente” è nel testo ebraico הָלֹוךְ וָשֹׁוב (halòch vashov): “andare e tornare”. In pratica, quando Dio fece smettere di piovere, la massa d’acqua rimase ancora in movimento “andando e tornando” (testo ebraico). L’arca era ancora sballottata dalle acque sebbene non piovesse più, ma intanto l’arca si era incagliata sull’Ararat: “Il settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l’arca si posò sui monti di Ararat”. L’errore che comunemente si fa è quello di far coincidere la fine dei 150 giorni con il “settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese”. Il testo biblico non dice così. Ecco cosa accadde:· Dio fa smettere di piovere.· La massa d’acqua è ancora in movimento, “andando e tornando”.· Per effetto di questo sballottamento l’arca si posa sull’Ararat, incagliandosi, “il settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese”.· Poi le acque continuano a ritirarsi e “alla fine di centocinquanta giorni le acque mancavano [יַּחְסְרוּ (yachserù), “calarono”]”. · Poi “le acque diminuivano progressivamente fino al decimo mese”. - 8:5.· “Il decimo mese, il primo del mese, apparvero le cime dei monti”. - 8:5.· “Il primo mese, il primo giorno del mese, avvenne che le acque si erano prosciugate sulla terra; e Noè toglieva la copertura dall’arca e guardava, ed ecco, la superficie del suolo si era asciugata”. – 8:13.· “Nel secondo mese, il ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta”. – 8:14. In conclusione, i 150 giorni terminarono dopo che l’arca si era posata sull’Ararat “il settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese”.