Testimoni di Geova: Storia, Sociologia, Teologia

Adulterio e seconde nozze

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    Roberto Carson
    Post: 5.668
    Città: AGORDO
    Età: 47
    Sesso: Maschile
    00 01/03/2010 00:57
    Domanda ricevuta in redazione

    Una curiosità: è risaputo che se un testimone di Geova viene tradito dal proprio coniuge potrebbe scegliere di divorziare. Qualora il coniuge tradito deciderebbe di divorziare, l'altro coniuge (il traditore) non ha più la libertà di risposarsi.

    Ma quaolora dovesse risposarsi, sarebbe soggetto a disassociazione?

    E se si risposa in stato di disassociazione, per essere riassociato dovrebbe lasciare la seconda moglie?

    Alessandro



    Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
  • monseppe1
    00 02/03/2010 02:10
    Re: Domanda ricevuta in redazione

    Roberto Carson, 01/03/2010 0.57:


    Una curiosità: è risaputo che se un testimone di Geova viene tradito dal proprio coniuge potrebbe scegliere di divorziare. Qualora il coniuge tradito deciderebbe di divorziare, l'altro coniuge (il traditore) non ha più la libertà di risposarsi.

    Ma quaolora dovesse risposarsi, sarebbe soggetto a disassociazione?

    E se si risposa in stato di disassociazione, per essere riassociato dovrebbe lasciare la seconda moglie?

    Alessandro



    A volte mi chiedo: perché sondare le negative conseguenze di una cattiva condotta? Non sarebbe più saggio evitare la cattiva condotta direttamente? (nel fatto specifico, non divorziare e non commettere adulterio).

    Se si risposasse, (lo dico come "principio") di per sé, essendo già stato commesso l'adulterio, (cosa che se non ha segni di pentimento già di per se porta a disassociazione), ma SOLO se è regolarmente "divorziato" secondo le leggi vigenti nel paese, essendo ormai l'originale vincolo del matrimonio adulterato, può risposarsi.
    Diventa una sua personale scelta.

    Se è già stato disassociato, ma ormai ha contratto un nuovo regolare vincolo matrimoniale secondo le leggi vigenti nel paese, no, non deve lasciare la moglie. Il vincolo matrimoniale resta tale.

    Alcuni fratelli, so per conoscenza, hanno fatto "calcoli" specifici al riguardo. Spesso dimenticano che Geova giudica i cuori, e se anche l'uomo può essere ingannato, Dio non si può "ingannare" e qualunque cosa l'uomo semini, questa pure mieterà.

    Il gravoso compito del comitato giudiziario che dovesse trattare questo deicato caso, è appunto comprendere che vi sia genuino e sincero pentimento per la condotta errata intrapresa in passato. Che vi sia sincero desiderio di ripristinare con Geova una relazione che possa condurre alla vita, malgrado le debolezze della carne.

    Gli anziani, però dovranno anche fare molta attenzione a come il caso influirà sulla congregazione alla quale il richiedente si associerà; pertanto dovranno agire con molta saggezza e discrezione.
    Personalmente non vorrei fare parte di un comitato del genere...
    per la seria responsabilità che comporta, non solo verso Dio, ma anche verso i fratelli. Dovranno anche accertarsi che vi siano opere degne di pentimento... il problema è molto delicato.

    Personalmente, credo che se uno considera il proprio originale vincolo matrimoniale come lo considera Geova stesso, nessuno di questi problemi dovrebbe mai essere trattato.

    (Il Cantico dei Cantici 8:6) ...Ponimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l’amore è forte come la morte, l’insistere sull’esclusiva devozione è così inflessibile come lo Sceol. Il suo divampare è come il divampare del fuoco, la fiamma di Iah.

    Vi sia pace fra coloro che amano Geova.