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Di Umberto Polizzi

Come ricorda L’Osservatore Romano del 26 giugno 1997, secondo la dottrina cattolica dell’Assunzione “l’Immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in corpo e anima”.

Questa dottrina ha portato alcuni teologi cattolici a sostenere “l’esenzione della Vergine dalla morte e il suo passaggio, con tutto il corpo, diretto dalla vita terrena alla gloria celeste”.

Papa Giovanni Paolo II ebbe a presentare la cosa sotto una luce diversa. Durante un’udienza generale tenuta in Vaticano il 25 giugno 1997 disse: “Il Nuovo Testamento non fornisce alcuna notizia sulle circostanze della morte di Maria. Questo silenzio induce a supporre che essa sia avvenuta normalmente, senza alcun particolare degno di menzione. … Non sembrano fondate le opinioni che vorrebbero escludere per Lei cause naturali”.

La dichiarazione di Giovanni Paolo apre una profonda crepa nel dogma dell’Immacolata Concezione. Se la madre di Gesù fu “preservata immune da ogni macchia di colpa originale”, come poté morire per “cause naturali”, che sono la conseguenza del peccato trasmesso dal peccatore Adamo? (Romani 5:12) Questo dilemma teologico nasce dall’idea distorta che la Chiesa Cattolica ha della madre di Gesù. Non sorprende che la questione abbia creato divisione e confusione nella Chiesa Cattolica.

La Bibbia descrive Maria come una donna umile, fedele e devota, ma non attribuisce queste qualità a un’“immacolata concezione”. (Luca 1:38; Atti 1:13, 14)

La Bibbia dice chiaramente: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. (Romani 3:23) Pertanto Maria ereditò il peccato e l’imperfezione come il resto dell’umanità imperfetta, e non c’è nessuna prova che sia morta per cause diverse da quelle naturali. 1 Giovanni 1:8-10.è scritto :” Se diremo di essere senza peccato,inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.9 Se confessiamo i nostri peccati, (Dio) è fedele e giusto per rimetterci I nostri peccati e purificarci da ogni iniquità.10 Se diremo di non aver peccato, facciamo bugiardo Lui e la sua parola non è in noi.”

Miracoli e apparizioni: Segni divini?

Se Maria è stata trasferita in cielo questo è in virtù di un miracolo.“I miracoli sono ancor oggi considerati . . . una sorta di lettera di raccomandazione, una garanzia che il messaggio proviene veramente da Dio, il suo onnipotente suggello a una missione o a una parola proveniente da Lui”. I miracoli a cui fa qui riferimento Joseph Vandrisse, corrispondente presso il Vaticano del quotidiano francese Le Figaro, sono naturalmente quelli approvati dalla Chiesa Cattolica. Ma in base a quali criteri la chiesa stabilisce se un miracolo o un’apparizione è veramente opera di Dio?
Dovrebbe essere la chiesa a giudicare?

Secondo le autorità cattoliche, le apparizioni devono soddisfare due condizioni. Primo, devono essere in armonia con gli insegnamenti della chiesa. Ne è un notevole esempio l’apparizione di Lourdes, dove la “Vergine” si presentò come “L’Immacolata Concezione”. È interessante ricordare che alcuni anni prima papa Pio IX aveva decretato che al concepimento Maria era stata preservata dal peccato originale. Nel 1933 il futuro Pio XII espresse l’idea che i due avvenimenti fossero collegati; infatti disse: “La Vergine Immacolata, Madre di Dio e beata fra le donne, desiderava confermare con le sue labbra ciò che era stato definito a Roma dal suo infallibile Sommo Pontefice. Lo fece subito dopo con una famosa apparizione nella grotta di Massabielle [Lourdes]”.

Secondo, bisogna considerare la condotta di chi ha visto l’apparizione. Infatti il vescovo di Tours dichiarò: “La chiesa … ha creduto alle apparizioni [di Lourdes] a motivo della santità di Bernadette”. E le autorità ecclesiastiche ritengono che tanto Bernadette quanto Lucia, che asserirono di aver visto Maria rispettivamente a Lourdes e a Fátima, soddisfecero questa condizione poiché in seguito si fecero suore.

I messaggi comunicati erano in armonia con l’insegnamento cattolico. La vita delle veggenti era in armonia con il modello stabilito dalla chiesa. In questi casi, non sorprende che le apparizioni riconosciute dalla Chiesa Cattolica confermino esclusivamente le sue tradizioni e dottrine, anche le più recenti, come quella dell’Immacolata Concezione.

Ma i miracoli e le apparizioni sono veramente segni dal cielo che comprovano la veracità degli insegnamenti della chiesa? J. Bricout, che ha curato il Dictionnaire pratique des connaissances religieuses, cita un altro autore cattolico, P. Buysse, che ha scritto: “Poiché i miracoli di Lourdes hanno una speciale relazione con ‘credenze tipiche della Chiesa Cattolica’ (l’Immacolata Concezione, la definizione di questo dogma da parte dell’autorità pontificia, la venerazione del Santissimo Sacramento, la venerazione della Vergine Maria, ecc.), si può, anzi, si deve riconoscere che ‘le dottrine della chiesa hanno il suggello dell’approvazione divina’”.

La Chiesa Cattolica, tuttavia, non può giustamente sostenere d’avere questa garanzia divina. Arrogandosi l’autorità di decidere se le apparizioni (e i miracoli associati ad esse) siano opera di Dio o no, si erige a giudice di se stessa.

Molte altre religioni affermano di avere il sostegno di Dio e adducono come prova certi miracoli. È Dio il responsabile dei miracoli compiuti nell’ambito dei movimenti carismatici (inclusi quelli non cattolici) o anche nell’ambito delle religioni non cristiane? È difficile credere che lo sia, poiché la Bibbia ci dice che “Dio non è un Dio di disordine, ma di pace”. -1 Corinti 14:33.
In base a che cosa si può giudicare correttamente? Il libro Les signes de crédibilité de la révélation chrétienne spiega che l’autenticità di un miracolo viene giudicata soprattutto in base a criteri morali e religiosi.

Tutto ciò è in armonia con la rivelazione?

Secondo vari autori cattolici, “la Prima esigenza è che il messaggio trasmesso sia in armonia con la rivelazione del Vangelo e con la tradizione dottrinale della chiesa”. “Nessuna nuova rivelazione può modificare la rivelazione iniziale”. Inoltre papa Giovanni Paolo II ha spiegato che “il messaggio comunicato a Fátima nel 1917 contiene l’intera verità del Vangelo”. Tutto questo significa che, al di sopra di ogni altra cosa, il messaggio trasmesso con tali apparizioni deve conformarsi alla “rivelazione”, le Sacre Scritture. È veramente così? Sono oltre 50 anni che studio le Sacre Scritture, ma mai nulla di ciò ho avuto il privilegio di considerare.

Quali conclusioni si possono trarre dalle visioni di un inferno di fuoco avute dai pastorelli a Fátima? Le Scritture mostrano chiaramente che i peccatori non vengono puniti in questo modo alla loro morte. Lo stesso Gesù dichiarò che dovremmo temere Colui che può distruggere sia l’anima che il corpo, mostrando così che l’anima può morire. Altri versetti della Bibbia insegnano chiaramente che alla morte ogni consapevolezza finisce e che la speranza di vivere di nuovo si basa sulla promessa biblica della risurrezione futura mediante il sacrificio di Cristo. - Matteo 10:28; Ecclesiaste 9:5, 10; Giovanni 5:28, 29.

Che dire poi dell’“Immacolata Concezione” di cui parlò Bernadette? Anche questa è una flagrante contraddizione dell’insegnamento biblico. Le Scritture mostrano che Maria, come tutti i discendenti di Adamo, fu ‘concepita nel peccato’ ed ereditò la morte. (Salmo 51:5; Romani 3:23) Se Maria fosse stata concepita senza peccato, perché dopo la nascita di Gesù presentò un’offerta per il peccato? (Levitico 12:6; Luca 2:22-24) Inoltre, non c’è un solo versetto biblico a sostegno della dottrina cattolica secondo cui Maria sarebbe stata preservata dal peccato originale mediante una grazia speciale. Visto che il culto di Maria non ha nessuna base scritturale, è logico chiedere se le sue apparizioni siano opera di Dio.

Potrebbero essere opera di qualcun altro?

Naturalmente gli studiosi della Bibbia sanno che non tutti i segni miracolosi provengono da Dio. Dopo aver citato i miracoli compiuti dai maghi egiziani davanti a Faraone e a Mosè, un dizionario biblico (Dictionnaire de la Bible, a cura di F. Vigouroux) osserva che “negli ultimi giorni, falsi profeti e falsi Cristi, tutti strumenti del Diavolo, compiranno molti miracoli fino al punto di ingannare gli stessi fedeli discepoli di Gesù Cristo, se ciò fosse possibile”. - Matteo 24:24; Esodo 7:8-13.

Ma che dire se, come nel caso di Fátima, l’apparizione invita l’umanità a pentirsi e chiede ai credenti di pregare per la conversione dei peccatori? È interessante che un libro favorevole alle apparizioni, intitolato Fàtima — Merveille du XXe siècle, cita il sacerdote che a quell’epoca si trovava a Fátima il quale avrebbe espresso dei dubbi sull’origine di questi messaggi nonostante il loro contenuto. Egli disse: “Potrebbe trattarsi benissimo di un inganno demonico”. In effetti la Bibbia mostra che Satana “si maschera da angelo di luce” e che “i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia”. (2 Corinti 11:14, 15, CEI) Perciò, che un messaggio sia ragionevole non è la prova che l’apparizione sia veramente opera di Dio.

Questa è anche la conclusione a cui perviene un dizionario biblico cattolico (Dictionnaire historique de la Bible, di Calmet) che dice: “Miracoli e prodigi non sono sempre un segno sicuro che chi li compie sia santo o che la sua dottrina sia giusta, né sono una prova sicura che il veggente abbia ricevuto una missione”.

È comprensibile che l’argomento di Maria stia molto a cuore ai cattolici, e io sono d’accordo che Maria fu altamente favorita da Dio. Nondimeno desidero mostrare che le molte tradizioni sorte sul suo conto, come l’Immacolata Concezione, l’Assunzione o il suo ruolo di mediatrice non hanno alcun fondamento biblico. 1 Corinti 15:50, leggo: “E questo dico,o fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il Regno di Dio, né la corruzione può ereditare l’incorruttibilità”,( se ciò è vero, quindi ispirato, Maria non può essere in cielo con il suo corpo fisico) mentre in 1 Timoteo 2:5-6 leggo:”Poiché uno e Iddio, uno anche il mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo,6 colui che diede se stesso prezzo di riscatto per tutti;”.

Quindi, anche qui, Maria non può essere mediatrice . La domanda che i cristiani ‘in buona fede’ devono quindi porsi non è se stiano adorando come piace a loro ma se stanno ‘adorando con verità’. (Giovanni 4:23)

Ogni citazione biblica è stata tratta dalla Bibbia cattolica di Mons. Salvatore Garofalo e dalla RICCIOTTI anch’essa cattolica.

Umberto Polizzi



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