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Di Umberto Polizzi

Domenica 10 Aprile 1997.
Oggi è solo un ricordo! Uomini valorosi e capaci, 13 anni fa si facevano largo fra le fiamme del Duomo di Torino per salvare un prezioso oggetto sacro per la cristianità, quello della sacra Sindone.
La Sindone di Torino è autentica?
La cosa per cui Torino forse è più nota è la Sacra Sindone, che secondo alcuni sarebbe il lenzuolo in cui si presume che sia stata avvolta la salma di Gesù. Una guida turistica spiega: “La più famosa - e più dubbia - di tutte le sante reliquie è conservata nel duomo di Torino”. È esposta stabilmente in una delle cappelle del duomo, chiusa in una teca di cristallo antiproiettile a tenuta stagna contenente un gas inerte. La guida prosegue: “Nel 1988, però, il mito della Sindone fu demolito poiché la datazione col metodo del radiocarbonio dimostrò che risale solo al XII secolo”.Recenti analisi scientifiche hanno confermato che la Sindone di Torino è un falso del XIV secolo.
Tuttavia, il New York Times riferiva che “i cattolici sono stati incoraggiati a continuare a venerare la sindone in quanto raffigurazione pittorica di Cristo, tuttora in grado di compiere miracoli”. L’allora Arcivescovo di Torino, Anastasio Ballestrero, ebbe ad affermare: “L’eccezionale potere evocativo dell’immagine di Gesù Cristo va preservato”. Cosa significa questo? Significa che anche se la Chiesa ha ammesso che l’impronta sul sudario non è quella del corpo di Cristo, i cattolici devoti dovrebbero comunque continuare a considerarla come se fosse il Cristo e dunque sacra. Perché? Secondo Adam Otterbein, sacerdote cattolico responsabile della Congregazione della Sacra Sindone, reliquie come la sindone possono aiutare i credenti ad onorare colui che l’immagine rappresenta. Che accadrebbe se pubblicamente sia dalla Scienza che dal Vaticano fosse smentita la sacralità di quel lenzuolo per cui sparirebbero i milioni di turisti che ogni anno visitano quell’icona? Non spetta a me ipotecare le ripercussioni sia sulla buona fede di persone buone che sulla economia e per riflesso sulla finanziara dell’Istituzione che la ospita. Non sorprende che, nonostante si tratti di un falso, la sindone rimanga un potente simbolo di fede per la Chiesa Cattolica. “Statue, dipinti e icone . . . sono oggetto di riverenza nella prassi cattolica”, nota il New York Times. L’uso di queste immagini nell’adorazione è sostenuto dalla Bibbia? No! La Parola di Dio dice chiaramente: “Fuggite l’idolatria”. (1 Corinti 10:14; confronta Esodo 20:4-6). I cristiani sono esortati ad adorare Dio “con spirito e verità”, non con l’aiuto di qualche immagine o reliquia. (Giovanni 4:24) Appropriatamente, Paolo scrisse che i veri cristiani ‘camminano per fede, non per visione’. — 2 Corinti 5:7.
Secondo la tradizione cattolica, una reliquia (dal latino ‘relinquere’, che significa “lasciare”) è un oggetto lasciato da un personaggio considerato santo. Come precisa il Dizionario Ecclesiastico, si possono definire reliquie “in senso stretto il corpo o parte del corpo e le ceneri del Santo, in senso lato gli oggetti che furono a contatto con il corpo del Santo e perciò sono degni di venerazione”. — UTET, 1958, vol. III, p. 488.
Tra le reliquie legate a Gesù c’è quella che si dice sia stata la sua culla, (conservata in una grande basilica romana), per cui non più su della paglia, come viene sempre raffigurato nei presepi, il giaciglio in cui fu posto il neonato Gesù, c’è il suo sillabario, e ci sono più di mille chiodi che sarebbero stati usati alla sua morte! Ma non certo vogliamo badare alle spese… Tra le reliquie ci sono anche numerose teste di Giovanni il Battista e, in diversi luoghi d’Europa, quattro corpi ritenuti di “Santa Lucia”. Tra le città particolarmente note per le loro reliquie vi è quella tedesca di Treviri, dove si conserva una delle tante “tuniche sacre”, il manto senza cuciture di Gesù Cristo. Nella sola Città del Vaticano ci sono oltre un migliaio di reliquie in un apposito archivio. Nella chiesa di “Sant’Orsola”, nella città tedesca di Colonia, si conservano migliaia e migliaia di reliquie. E l’elenco potrebbe continuare molto a lungo.
E nel corso dei secoli, per ragioni di prestigio religioso, economico o persino politico, il numero delle reliquie è andato via via salendo fino ad arrivare alle migliaia attuali. Il Concilio Vaticano II ha ribadito che “la Chiesa, secondo la sua tradizione, i santi e tiene in onore le loro reliquie autentiche e le loro immagini”. (Costituzione “Sacrosanctum Concilium”, in I Documenti del Concilio Vaticano II, 1980, Edizioni Paoline) E nel Codice di Diritto Canonico promulgato nel 1983 da Giovanni Paolo II vengono ricordate “le reliquie insigni, come pure quelle onorate da grande pietà popolare”. (Canone 1190) Anche ortodossi e anglicani tengono in grande considerazione e onore le reliquie.
( Le tradizioni dei popoli sono di per sè gli usi e i costumi tramandati dagli avi condannati da Dio, per cui non è per certo un ‘Comandamento di Dio, una volontà divina…!-Perchè non leggere nelle Sacre Scritture (Bibbie) il sempre tralasciato Esodo 20:4-5 ? )
Dal numero di chiodi che sarebbero stati usati per mettere al palo Cristo e dal numero di teste di Giovanni il Battista attualmente conservate, è evidente che le reliquie sono spesso dei falsi. Ad esempio, la datazione col metodo del radiocarbonio ha dimostrato che la Sindone di Torino è un falso. È interessante notare la domanda posta dal noto vaticanista Marco Tosatti nel 1988, mentre infuriava la polemica sulla Sindone di Torino: “Se l’analisi scientifica applicata alla Sindone fosse estesa anche ad altri oggetti di devozione popolare, quale sarebbe il verdetto?”- Stampa Sera, 17 ottobre 1988.
È ovvio che nessuna persona saggia vorrebbe venerare una reliquia falsa. Ma è questo l’unico elemento da prendere in considerazione?
Quell’uno di quei Dieci Comandamenti dati agli israeliti da me citato sopra di Esodo 20:4-5, lo trascrivo per comodo di chi è sentitamente interessato, diceva: “Non ti farai immagini scolpite né alcuna figura di quanto è in alto nei cieli né di quanto è in basso sulla terra né di quanto è sotto la terra. Qui si parla che Dio esige, dico: “ESIGE ESCLUSIVA DEVOZIONE” e definendosi anche che è un Dio Geloso! Secoli dopo l’apostolo Paolo disse ai cristiani: “Diletti miei, fuggite l’idolatria”. (1 Corinti 10:14) Sullo stesso tono, l’apostolo Giovanni scrisse: “Figlioletti, guardatevi dagli idoli”. - 1 Giovanni 5:21. Il culto dei “santi” canonizzati e delle reliquie è pertanto privo di qualsiasi base biblica. Eppure, la sacra Bibbia è il Libro più diffuso e venduto nel mondo, ma nonostante questo, è il meno letto e creduto nel mondo!

Umberto Polizzi



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